lunedì 21 settembre 2009

Storie delle donne velate, ovvero quando l'arte porge una mano

La scorsa settimana ho ricevuto un invito.
Lei è un'artista, Giuliana Cusino, allieva del maestro Della Betta.
Inaugurerà la sua mostra sabato 3 ottobre, sarà un'inaugurazione al termine di un'altra inaugurazione, quella delle terre del fuoco, esposizione di ceramiche e di tutto quello che attiene alla materia cotta nel fuoco, di noti artisti e volti meno noti.
Ritorno a farlo per due motivi.
Il primo è che quell'invito scritto direttamente alla minu e non ad una mailing list, mi ha fatta volare alto e davvero non vedo l'ora di vedere le sue nuove opere e di poterle dire, sono la minu, sua appassionata ammiratrice.
La seconda ragione è che la sua mostra è dedicata alle "donne velate"; l'invito è arrivato quasi contestualmente alle urla della Daniela Santanchè contro le donne velate appunto ed io.. io con tutto il rispetto per le donne velate, alla santanchè il velo glielo metterei e glielo legherei anche stretto, magari proprio come un bavaglio.
Ovviamente, non sono neanche io d'accordo che queste donne siano costrette ad andare in giro con il volto velato, ma reputo che ogni contestazione debba essere attuata nei modi e nei tempi giusti.
Ho provato pena per lei Daniela, non perchè l'abbiano spintonata, unicamente perchè non è in grado di capire tempi e luoghi dove contestare.
Lei che con la politica ci mangia, sappia usarla nel modo migliore.
Non ci faccia vergognare di appartenere all'universo femminile.
Faccia uno sforzo.. suvvia.

6 commenti:

Pennellina ha detto...

Minu ... come molto spesso succede sono d'accordo con te ...

Miranda ha detto...

Che bella idea che hai avuto: velare la Santanchè stretta stretta. Mi piace, la condivido pienamente. Sai che anche mia nonna portava il velo sulla testa? O meglio "il fazzoletto" piegato a triangolo e annodato sotto il mento. Scommetto che molte delle nostre nonne lo portavano e neanche tanto tempo fa. C'era anche il velo per andare in chiesa. Era un velo speciale, più raffinato ed elegante....ma ci siamo dimenticati tutto. E vogliamo insegnare agli altri. Se noi non portiamo più il velo è perchè abbiamo fatto un percorso, con le nostre gambe. Ma come può capire tutto questo la Santanchè? Aderisce, del resto, ad un orientamento politico che non è propriamente democratico...

Minu ha detto...

@Miranda, Nikka
ero certa che avreste approvato questo post. Anche io penso che noi italiani abbiamo la memoria corta, molto corta. La santachè ha puntato il dito sull'uccisione della ragazza marocchina, urlando allo scandalo. Ci siamo dimenticati che neanche tanti anni fa era tacitamente e a volte neanche tanto tacitamente approvata l'uccisione per motivi passionali. Chi ricorda la splendida interpretazione di Monica Vitti ne - la ragazza con la pistola? -. Non è passato un secolo da allora. Con questo non sto giustificando ma neanche puntando il dito.

Saverio Fulci ha detto...

Non penso che la Santanchè non sappia; penso, invece, che abbia cercato volontariamente lo scontro per avere visibilità sulla stampa e sulla TV (parlate male di me purché ne parliate).
Sono stato recentemente in un paese musulmano. Non son più tanto sicuro che tutte le donne velate siano costrette a portare il velo.
Ho visto alcune trasformarlo in una formidabile arma di seduzione. Non generalizzo, però.

Minu ha detto...

@Saverio .. sono in linea con il tuo pensiero, totalmente

Princi ha detto...

@Saverio ... anche io concordo pienamente!