sabato 28 febbraio 2009

l'importante è crederci

L’ho incontrato due volte in due giorni.
Lui, serio, parlava venerdì del suo mestiere di panificatore e il giorno dopo di politica. Perché lui è l’uno e anche l’altro. Tutto tranne quello che all’inizio pensavo che fosse: un famoso jazzista.
L’ho incontrato per la prima volta sulla spiaggia del lago grande. Avete presente Sting? Ecco, così. Proprio figo così.
Talmente diverso da tutti quelli che mi circondavano da risultare, non so esattamente perché, un jazzista perdipiù inglese.
Amo il jazz, pur ignorando i nomi dei protagonisti, mi piace la sua musicalità e soprattutto il sax.
Pensavo fosse un jazzista perché in quei giorni si svolgevano le jam session ad avigliana, la due laghi avigliana jazz festival.
L’abbiamo incontrato qualche sera dopo io e il fuggitivo in una trattoria del luogo. Cibo e jazz, musica dal vivo. Lui era al tavolo di fronte al nostro, applaudiva ad ogni passaggio musicale, noi solo al termine del brano. Questo ha avvalorato ancora la mia idea che fosse un famoso, molto famoso addirittura, jazzista. Noi cercavamo di darci un tono applaudendo quando applaudiva lui. Tutta la sera a fare i pappagalli, ridendo come matti, complice il vino.
Poi la ragazza di ipanema, la donna seduta al suo fianco si alza e presta la voce alla musica, è fatta.
Porcaccia, due famosi jazzisti in un locale, e non potremo neanche dire che abbiamo mangiato vicino al tavolo di… chi sono? Per dio chi sono?
Escono prima di noi dal locale, noi siamo ancora immersi nei fantastici dolci della bella hostaria, completamente inebetiti dalla musica, dal cibo e soprattutto da bacco.
Ridendo, barcollando e cercando di darmi un tono, curiosa come sono, la domanda è uscita prima che la pensassi, complice il fatto di avere visto l’oste e l’ostessa parlare amichevolmente con i famosi jazzisti.
“Scusi la curiosità, i signori che sono appena usciti, lei è una famosa cantante jazz, non ricordo il nome, lui, lui invece è..?”
L’oste e l’ostessa si sono scambiati un’occhiata, mi hanno squadrata, e poi con il tono che normalmente si riserva ai pazzi, scandendo bene le parole hanno detto quasi in coro “lei, la moglie, non sappiamo, forse oltre ad amare cantare sotto la doccia ha la passione del jazz, lui non sappiamo quanto il suo mestiere lo abbia reso famoso, fa il panettiere… produce pane, beh pane biologico, forse per questo può essere che sia famoso, ah aspetti… panifica nella borgata dei bertassi” (borgata di 500 anime)
Nonostante bacco mi avesse inebriata, vi garantisco che mi sono sentita veramente un’idiota. In compenso sono certa che il fuggitivo in vita sua non abbia mai riso così tanto, giuro l’ho visto piangere mentre rideva, piegato in due. Rideva versando lacrime ancora in auto e rideva ancora quando ci siamo seppelliti sotto le lenzuola.
Rivedere il famoso jazzista parlare di panificazione con tanta dovizia di particolari, giuro, ho pensato di scoppiare in una risata senza fine anche io ieri.
Oggi l’ho ritrovato, mi si è avvicinato, ha teso la mano per salutarmi, abbiamo fatto la coda al buffet dopo una conferenza, fianco a fianco parlottavamo, sono stata sul punto di raccontargli tutto, meno male che stavolta bacco non c’era.

venerdì 27 febbraio 2009

vecchi interrogativi irrisolti, siamo alle solite


È arrivata in cucina furibonda e sorpresa contemporaneamente, io e l’imbrattatele la stavamo aspettando, eravamo sintonizzate anche noi sullo stesso canale.
Fichi&uova è arrivata rivendicando la maternità della sua questione di fede.
Per capire dobbiamo fare un passo indietro.
Dobbiamo tornare a questa estate, al mio terrazzo, splendido, il mio vanto, più grande di tutto l’intero appartamento, non che ci voglia molto, intendiamoci; ne approfitto per dirgli che mi manca tanto e che non vedo l’ora di viverlo e di sdraiarmi pigramente sulla mia chaise longue. Ops, ho divagato, mi riprendo.
Piena estate, circa le quattro del pomeriggio, terrazzo oscurato dall’ombra delle tende, come tre vere signore io, l’imbrattatele e la bella Oriana, nonché mia nipote poco più che ventenne, prendiamo un the con tanto di biscottini.
Irrompe fichi&uova, in tutta la sua serietà.
“Scusate, sono settimane che ci sto pensando, non riesco a trovare una risposta, possiamo parlarne?”
Avete presente quegli sguardi a punto interrogativo? Il mio biscotto si è sciolto nel the.
Ci siamo messe comode e lei seduta sul suo cavallo nero, che si porta dietro come se fosse uno sgabello, ha esposto la sua perplessità.
f&u: Adamo ed Eva sono stati i primi a vivere sulla terra, giusto?
trio in coro: giusto
f&u: hanno avuto due figli, Caino e Abele, maschi tutti e due, giusto?
trio in coro: giusto
f&u: Caino ha ammazzato Abele, sono rimasti in tre, il papà, la mamma e un figlio maschio, giusto?
trio in coro: giusto
f&u: da dove sono arrivati tutti quelli che sono venuti dopo?
Quello che ne è seguito ve lo potete immaginare.
L’imbrattatele e la bella Oriana le hanno consigliato di rivolgersi a suor Natalia oppure a don Roberto, o di aspettare il nuovo anno scolastico e chiedere alla maestra di religione, giusto per avere più pareri, io lo ammetto, proprio a tutte le domande di queste due sciamannate non riesco a trovare risposta.
Fatto sta che fichi&uova ha scoperto l’incesto a sua insaputa.
Don Roberto interpellato per intercessione della nonna ha risposto in maniera laconica: “è una questione di fede”.
Torniamo ad oggi, due televisori entrambi sintonizzati sui simpson.
Io e l’imbrattatele in cucina, fichi&uova sul bel divano in sala.
Rod e Todd, figli di Ned Flanders, interrompono una recita scolastica nella quale rappresentavano i due figli di adamo&eva, ponendosi lo stesso interrogativo di questa estate di f&u.
Stesso punto interrogativo stampato sulle nostre facce, stesso timore, infatti.. conseguente irruzione di f&u in cucina, furibonda e sorpresa.
“Hei.. quei due mi hanno rubato la domanda!!”
Siamo alle solite, come ne esco?
Fortuna che don Roberto è andato in pensione, quasi quasi l’accompagno da don Ugo.
Dimenticavo, sul terrazzo, questa estate, f&u ha dato dello scemino a Dio, perchè che cavolo, avrebbe dovuto pensarci e fare due coppie anziche solo una, neh?

Hasta la vista compañero


Sono combattuta, come ieri, scelgo dirty dancing o anno zero?
Oggi il lodo è la scelta tra Saccà e la stima di Berlusconi o lo sciopero virtuale
Su quale stronzata mi concentro?
Perché voglio farmi tutto questo male, fuori c’è un bel sole, merita una passeggiata fino al castello, vado a godermi i laghi dall’alto.
Hasta la vista compañero

giovedì 26 febbraio 2009

Dubbio amletico: dirty dancing o anno zero?


L’imbrattatele si diverte da matti a guardare i film con me. Sostiene che tendenzialmente noto cose che nessuno vede. Sta imparando anche lei ad entrare nelle scene, ad andare oltre.
Ci sistemiamo sul bel divano e alla fine della visione siamo piene di lividi. Sì perché per richiamare l’una l’attenzione dell’altra usiamo le mani e i gomiti.
Tranne qualche rara eccezione, sono una che non ama guardare due volte lo stesso film.
Tendenzialmente vivo di emozioni, sono una che si commuove, si arrabbia, si dispera di fronte ad una pellicola. Vederne una seconda volta il contenuto mi guasterebbe le emozioni provate in precedenza.
Unica eccezione, quando passano e ripassano in tv, allora concedo una seconda possibilità.
Tipo -le parole che non ti ho mai detto-, quello con kevin Costner, gran bel figo. La prima volta ho pianto, la seconda volta mi sono ripromessa che non avrei mai più letto nulla di Nicholas Sparks, la terza volta ho riso tutte le mie lacrime. Allora la prima volta beh insomma, che un gran figo come kc, kevin costner, non calvin klein, muoia proprio prima di rimettersi con la bella giornalista, è proprio una beffa, ma ci sta, tocca il cuore e si piange. La seconda volta l’ho trovato troppo melenso, bocciato. La terza volta l’ho visto in pullman di ritorno da Bologna, con il solito gruppo soci coop. Ora, mi sono resa conto che non c’è niente di più esilarante che non vedere un film con le persone di una certa età. E’ anche vero che avevo Ludo davanti, che non è stato zitto un attimo, ma nelle scene in cui i due protagonisti erano vicini al punto di baciarsi e poi rifuggivano, beh avreste dovuto sentire i consigli del pubblico. Se si sono scaldati così tanto con una sceneggiatura tratta da Sparks, non oso immaginare cosa riescono a fare davanti ad una pellicola più, definiamola, calda. Vi dico solo che quando si sono baciati hanno fatto la ola ed hanno fatto partire un applauso da spellarsi le mani. Temendo di perdersi il finale sono anche riusciti a chiedere all’autista di rallentare.
A proposito di passaggi in tv, stasera per l’ennesima volta, trasmetteranno dirty dancing. Questa è un’altra eccezione eccezionale. Ho perso il conto delle volte che l’ho visto. Sarà la colonna sonora, sarà la presenza di Patrick Swayze, sarà il fatto che baby dica ad un certo punto “Io ho portato un cocomero! Ho portato un cocomero... che cosa stupida ho detto!” o Johnny esordisca con un “nessuno può mettere baby in un angolo”, insomma non so esattamente cosa mi affascini di questa pellicola, ma stasera sono veramente indecisa, Anno Zero o Dirty dancing? Sicuramente l’ouverture di Travaglio e il ballo finale, ballato e cantato a squarciagola per la gioia dei vicini!
Nel mezzo magari il ripasso dei verbi irregolari inglesi con l’imbrattatele, domani abbiamo una verifica, sigh!

di nuovo alla ribalta

donnette tutte,
sono appena stata contattata da luna nuova, giornale locale, volete che raccontiamo di noi? Che facciamo il punto dopo più di un anno?
Principi tutti, regina del mobbing, dame, damette e cortigiane.. che dire?
Il mondo vuole continuare a sapere di voi

mercoledì 25 febbraio 2009

finchè benda non ci imbavagli

Uno dei blog che ogni giorno visito, è quello di Pietro Pellescura, antologia di un paese degradato. Mi piace la sua spiccata ironia, a volte rido davanti alle sue vignette, alle volte mi intristisco ancora di più. Oggi mi ha lasciata perplessa, pensavo scherzasse.
Ritengo che i blog per certi versi siano simili alle matrioska, uno si incastra nell'altro.
Così in seguito alla sua vignetta ho fatto le mie ricerche e mi sono ritrovata in un altro blog.
Perchè le informazioni in questo paese le trovi prima nei blog e poi forse sui giornali, sulle testate di spicco?
Totò Cuffaro è entrato a far parte della Commissione di Vigilanza Rai.
No dico, Totò Cuffaro, per chi si fosse distratto un attimo...
Quello dei cannoli, lo ricordate?
Insomma per chi ha memoria corta, dubito che i lettori delle donnette l'abbiano corta, e anche per chi ricorda bene ma vuole ripassare, l'invito è di visitare questa pagina, non dimenticate di guardare il video inserito nel post.
Grazie Pietro, questa notizia mi era sfuggita.
Finchè non ci imbavagliano, diffondiamo.

diritto di passaggio

Sono gelosa, va bene, lo ammetto. Oggi mi è passato davanti senza neanche vedermi, come se fossi fatta di vetro. I suoi occhi verdi sono andati oltre, la vedeva senza neanche averla scorta.
Gli è bastata la voce per fargli infiammare lo sguardo.
Se ne è accorta anche Valeria, stavamo parlando come al solito animatamente, perché Valeria in quanto ad animosità mi batte dieci a due, le sue mani hanno smesso improvvisamente di gesticolare, ha guardato lui ed ha guardato me, le mie guance infiammate dall’invidia.
Lei infine si è accorta di lui, gli è corsa incontro, lui ha fatto qualche saltello, neanche fosse stato un piccolo canguro, poi si è rotolato per terra più volte, infine si è fermato a pancia in su, allargando bene le zampe posteriori lasciando scoperta la pancia alle sue carezze.
E’ assodato, lo vado dicendo da un po’ ma un pochino ci speravo. Speravo che mi tenesse in considerazione visto e considerato che le pappe che divora gliele compro io, visto che sono quella che alla sera fa due rampe di scale a scendere e due a salire per andare a sottrarlo dai giochi quotidiani nel giardino condominiale insieme a Napoleone e Zenzero. In realtà non conosciamo i loro nomi. Napoleone e Zenzero glieli abbiamo affibbiati noi. Napoleone perché quando corre sembra un fiero condottiero e Zenzero perché ci ricorda il profumo dei biscotti.
Insieme formano un trio unico, passano il loro tempo a rincorrersi, a farsi agguati nascondendosi dietro i cespugli o nell’erba alta quando l’amministratore decide che il giardino condominiale debba trasformarsi in giungla.
Ma quando zorba vede fichi&uova, o fichi&uova vede zorba tutto si annulla, le prime coccole del mattino, le coccole del prima e del dopo scuola, le coccole della nanna, tutto si confonde in un abbraccio, i capelli biondo cenere dell’una avvolgono il pelo nero lucido dell’altro.
Non mi resta che vivere a margine questa straordinaria storia d’amore, l’amore di un gatto e una bambina.
E’ così che riprendiamo a discutere animatamente io e Valeria mentre i due si rincorrono per le scale. E’ amore cara vicina, inutile che tenti, complice l’allergia felina di tuo figlio, di dividerli. Oggi te ne sei resa conto anche tu una volta di più. Questo gatto deve vivere con lei e da gatto libero deve essere altrettanto libero di passare davanti alla tua porta per raggiungere la sua banda

martedì 24 febbraio 2009

salvapatatabeghelli


Alzi la mano chi ancora non ha visto la pubblicità del telesalvalapatatabeghelli.
Per intenderci quello delle due ragazze, in macchina, in un parcheggio plein air di un supermercato, che vedendo avvicinare un gruppo di ragazzi, una si ficca nella borsetta alla ricerca del cellulare, e quasi sottovoce dice, dove ti sarai cacciato? ti prego vieni fuori, perchè quando ti cerco tu non ci sei mai? E l'altra, in pieno yoga, resta immobile davanti al volante.
I ragazzi se la prendono con molta calma e sembra siano più interessati al modello dell'auto piuttosto che alle squinzie chiuse dentro.
Quella dello yoga esce con calma dal suo stato e mostra all'altra l'aggeggio salvapatatabeghelli. L'immagine si sposta nella centrale operativa, dove un'altra stordita localizza con tutta calma il punto dove è partito il segnale, tranquillizza la squinzia e manda i soccorsi.
Quando arriva l'auto della polizia che nell'intervento ha consumato l'ultima benzina disponibile, loro senza neanche ringraziare, mettono in moto e vanno via.
Ora signor salvapatatabeghelli, se vuole rendere più credibile la scena e vendere tonnellate del suo prodotto accetti qualche consiglio e qualche altro sicuramente lo troverà nei commenti.
1) le squinzie dovrebbero minimo imprecare urlando come pazze
2) cercare con più vigore ed enfasi il cellulare, magari rovesciando il contenuto della borsa sulle gambe
3) la squinzia al volante anzichè fare yoga dovrebbe mettere in moto l'auto, attaccarsi al clacson e pigiare il tasto salvapatatabeghelli
4) i ragazzi anzichè focalizzare l'attenzione sul modello dell'auto dovrebbero, urlando in lingua slava, correre e scuotere l'auto, magari rompendo i finestrini
5) sarebbe gradito più coinvolgimento da parte della stordita della centrale operativa
6) anzichè la polizia io vedrei meglio l'arrivo di una ronda con tanto di manganelli
7) infine un minimo di educazione da parte delle due squinzie, non so, tipo un grazie, grazie mille

Perchè, perchè finite con il rendere sempre così idiote le donne?
Insomma signor salvapatatabeghelli, quanto ha pagato l'agenzia pubblicitaria?
La prossima volta mi contatti, ne va della sua immagine, e della nostra!

lunedì 23 febbraio 2009

Coraline, la porta magica e chi se no?


Incredibile l’uso dell’imbrattatele di you tube. Sempre a caccia di immagini manga o cartoni giapponesi che guarda in lingua originale e se è fortunata, sottotitolati. Ieri era alla ricerca delle musiche della sposa cadavere, di Tim Burton ed è saltato fuori il trailer di Coraline.
Ne è rimasta affascinata e un tantino spaventata. Ha fatto una ricerca più approfondita e si è resa conto che il film uscirà ad aprile.
Me la sono vista arrivare in cucina, visibilmente esaltata, nonostante l’afonia conseguenza dell’avere ballato sudando tutto il pomeriggio dietro ad un carro, con un filo di voce e gli occhi sorridenti mi ha chiesto se mi andava di fare un giro in libreria oggi, sai quella piccola libreria dove c’è quella tipa che ti sta tanto simpatica e poi finisce che chiacchierate per ore?
E’ anche vero che se mi si entra in simpatia posso raggiungere il record di chiacchiere.
Perplessa la guardo e subito penso, oddio mi tocca comprare l’ennesimo libro di Elisabetta Gnone, lei intercetta, no non Fairy Oak.
E’ alla ricerca di un libro dal quale è tratto Coraline e la porta magica, Coraline di Nail Gaiman, vincitore qualche anno fa del premio Hugo per il miglior romanzo breve, le cui illustrazioni sono di Dave McKean. L’imbrattatele mi lascia sempre perplessa, ha solo dodici anni, per certi versi, molti, è una irrequieta e spensierata ragazzina, per altri la sua pignoleria e precisione nel tratteggiare personaggi mi lascia senza fiato.
C’è sempre una persona in grado di cambiare, di influenzare, di modificare la vita ad un’altra. Per l’imbrattatele deve essere stato determinante l’amicizia con una persona che tutte noi abbiamo stimato molto. Arrivava a casa nostra con cartoni animati spesso di registi giapponesi, la città incantata, laputa il castello nel cielo, ma anche la profezia delle ranocchie, il cane e il suo generale e in ultimo appuntamento a Belville. Gli unici che sopravvivevano ai filmati erano l’imbrattatele e chi in casa portava questi film. Famosa la frase di fichi&uova al termine di ogni proiezione, che dopo avere sbadigliato per tutta la durata, in media circa due ore, esordiva dicendo "peccato, già finito!"
In seguito l'imbrattatele ha scoperto che anche l’altra artista scoppiata di casa, Giulia, era appassionata dello stesso genere di film, e allora si sono gasate a vicenda. Sono quindi entrati in casa nostra la sposa fantasma, nightmare before Christmas e da ieri l’idea di Coraline.
Per chi fosse avezzo a certi generi, sia avvisato, ad aprile appuntamento al cinema, tutti a vedere Coraline, che sicuramente non riempirà le sale, ma se riusciremo a non perderci e a trovare la sala giusta, noi ci saremo.
Una vita più semplice no eh?

domenica 22 febbraio 2009

ricominciare

Vorrei ricominciare da capo, vorrei mi fosse data la possibilità di ricominciare, sono democratica, vorrei fosse data a tutti quelli che lo desiderano.
L’ho pensato venerdì, seduta sul sedile posteriore, di fianco a Bilfrido.
L’ho pensato sabato pomeriggio a spasso in una Torino affollata, al fianco del critico musicale delle donnette, dalla vena autistico camurriosa, guai con lui a sbagliare un nome di un’artista o scambiare un banjo per un bongo. Con me sorride, scuote la testa, deve essersene fatto una ragione. Sottolinea ogni volta che occorre essere precisi, che occorre chiamare le cose con il proprio nome, ma io ho sempre tanti pensieri che mi affollano la mente, non sempre escono con la giusta associazione.
Da quando ho smesso di lavorare ho conosciuto diverse persone intellettualmente stimolanti, bevo ogni loro parola, cerco di imparare, ne subisco a tal punto il fascino da non immagazzinare neanche uno dei loro concetti.
Come a scuola, quando mi ripetevo per buona parte della lezione, ascolta minu, ascolta, faticherai di meno a casa. E così dandomi ordini perdevo gran parte della lezione ed ormai troppo in ritardo per capire il nesso del discorso impiegavo il resto dell’ora ad inseguire i sogni.
Seduti sul sedile posteriore, Bilfrido ed io abbiamo chiacchierato per ore, ha snocciolato versi di De Andrè, parlava in latino, traduceva, sembrava di avere accanto un filosofo, ero al settimo cielo.
Lui parlava ed io pensavo a come doveva essere il suo menage familiare, caro mi passi il sale? Quale, mia dolce compagna, quello delle saline di terra o quelle delle terre bagnate dal mare? Penso che accanto a lui diventi tutto poesia. Me lo sono immaginato mentre dava ordini ai suoi sottoposti, quando era comandante dei vigili del fuoco, ora è in quiescenza precisa, perché in fondo chi è appartenuto alle forze dell’ordine non va in pensione, quiesce e basta.
C’è un incendio occorre andare a domare le fiamme, siate veloci e attenti, che il fuoco non vi sovrasti, tenete alta la guardia, un’ardua impresa ci attende.
Chiusa tra quattro mura lavorative non ho avuto la stessa possibilità, poi tra principi plumbei, danzanti, unti, regine, dame e damette cosa voleste che assimilassi? Vigliaccheria, pochezza, spregevolezza a volontà.
Sono fuori dalle mura da un po’ di tempo, non fosse per questioni pratiche e vitali, non ci tornerei, anzi spero che altri progetti sui quali sto pigramente e alacremente lavorando vadano in porto. Sì pigramente e alacremente, anche se i due avverbi fanno a pugni tra loro, così sono io pigra e solerte, allegra e triste, lenta e veloce, affamata e soddisfatta, gemelli e basta direbbe qualcuno, forse.
Venerdì Bilfrido è stato solo l’anticamera di una giornata straordinaria e stimolante.
Ho voluto dividermi da lui e dagli altri compagni di viaggio per scrivere una lettera al presidente della cooperativa rossa della grande distribuzione. Insieme ad altri cinque soci abbiamo lavorato e litigato gran parte della giornata, unica donna del gruppo, non mi hanno fatto sconti nelle animate discussioni. Nonostante tutto mi sono sentita coccolata e protetta.
Ci siamo uniti al resto del gruppo nel pomeriggio per mettere sul tavolo i risultati dei lavori.
Ho riconosciuto dal solo accostamento delle parole il progetto al quale ha partecipato Bilfrido, l’ho guardato e lui mi ha sorriso.
In quel momento ho pensato che vorrei mi fosse data la possibilità di ricominciare, mi sento in ritardo, vorrei studiare il latino, citarlo come fa lui, conoscere la storia come Giovanni, sentire lo stato sociale come Liliana, conoscere il rock come Tullio, studiare storia come fa l’imbrattatele e come mai sono riuscita a fare io. L’imbrattatele che si innamora di Tommaso il moro, che si affascina leggendo la storia di Giovanni delle bande nere e ridendo mi dice, mi ha presa proprio questo Giovanni rinominato Ludovico.
Ho perso del tempo per strada, vorrei recuperarlo e mentre mi concentro ne perdo dell’altro, sempre la solita storia.

carnevale con annessi e connessi


Capita anche a voi di svegliarvi dopo avere trascorso una bella giornata, dietro la quale c’è stata una settimana piena di eventi stimolanti e di sentirvi ancora più tristi?
Stamattina ho gli occhi pesti e gonfi, senza energia e con un carnevale davanti.
Tra poco dovrò trovare la forza di vestirmi e di andare a fare festa. Nell’altra stanza i preparativi fervono, l’imbrattatele e fichi&uova stanno preparando il loro carnevale; contavo sul tallone infortunato della piccola per potere godermi un pomeriggio casalingo, invece è miracolosamente guarito, sicchè mi toccherà buttarmi nella mischia e sottopormi al lancio di coriandoli, caramelle e quant’altro i carnevali consentono.
Non amo le feste comandate, lo so sono un animaletto solitario per certi versi. Cercherò il contagio della loro gioia, indosserò una colorata maschera e festa sia…
Meno male che le mie bambine non hanno ereditato i miei sbalzi di umore.
Intanto l'altra stanza si sta riempiendo di colore, le sento ridere felici.
Carnevale aspettaci, stiamo arrivando

giovedì 19 febbraio 2009

il piumone per me rappresenta la sabbia dello struzzo


Ci sono giorni nei quali l'unica cosa che si vorrebbe è quella di rimanere sepolti sotto il morbido, caldo e rassicurante piumone. Oggi è uno di quei giorni in cui avrei volentieri staccato la sveglia e me ne sarei impippata del mondo e degli impegni.
In parte l'ho fatto, l'ho staccata e sono rimasta ancora cinque minuti con gli occhi spalancati ad osservare i giochi di luce del sole che penetra tra le tende arancioni della stanza arancione.
Mi indispettisce il sole quando io sono ancora oscura, è come l'effetto della luce in una camera oscura, appunto. In grado di annullare non tanto le immagini e i pensieri di una notte, quanto le emozioni e le sensazioni.
Stanotte sono stata in vacanza in montagna, al ritorno mi sono sposata ma non ho partecipato alla festa, dovevo mettere a posto la casa ed ero anche raffreddata, in realtà non ne avevo granchè voglia, mi sono fatta raccontare dopo come era andata e mi sono indispettita perchè il mio sposo non mi ha portato neanche un vassoietto di pasticcini.
Conseguenza del matrimonio, ovviamente il fatto di essere rimasta incinta, ovvio.
Sogno perbenista.
Talmente perbenista che ho saltato la prassi che ti porta allo stato di donna incinta, censura notturna.
Poi si sa, viviamo in un mondo veloce, avevamo fretta di fare nascere il bambino, sicchè questo marito figo che prima non era figo mi ha costretto a fare un sacco di ginnastica per sveltire la procedura, così ho rotto le acque e mi sono svegliata mentre stavo preparando la borsa per andare in ospedale. L'unica preoccupazione durante la rottura delle acque era quella di non sporcare il divano, la preoccupazione era dell'uomo che prima non era figo e che poi è diventato figo.
Come in American beauty, ricordate la scena del divano e della birra? Niente da fare certe scene hanno la capacità di entrarti nel sangue.
Quel gioco di luce mi ha anche portata a pensare che oggi fosse una giornata primaverile, così sono scesa senza la mia consueta bottiglia di acqua calda, che mi permette di recuperare qualche minuto per lo sbrinamento dell'ice car.
Conseguente ritardo dell'imbrattatele e di fichi&uova, gioia dell'una che già sperava di evitarsi la verifica di geografia e ansia dell'altra che già si prefigurava la sgridata della maestra orchessa di turno, sensi di colpa miei ovviamente.
Che vita, che vita... vorrei rificcare la testa sotto il piumone, ma non posso troppi impegni, dura la vita di una mamma disoccupata.
Sarebbe bello che potessimo scegliere cosa sognare.
Potere commissionare un sogno.
Del tipo, stanotte un'italia senza forza italia o pdl che dir di voglia, senza democrazia cristiana (pdl e pd) e senza, qui sono indecisa se togliere i socialisti o i leghisti.. Un'Italia senza emilio fido che l'altra notte non ha fatto dormire la mia mamma perchè i suoi servizi hanno materializzato le sue nipoti in situazioni di pericolo e la mattina me la sono vista arrivare in cooperativa tutta agitata e rivoltosa contro il giornalista linguetta..
Avete un sogno nel cassetto? Condividetelo con noi

mercoledì 18 febbraio 2009

il dolore della cultura

Il mio gomito sinistro è salvo per miracolo. Ieri sera ho eseguito un volo d'angelo inciampando nello zaino di fichi&uova, mi sono ritrovata davanti lo specchio e per evitarlo istintivamente mi sono protetta il viso con il braccio... lo specchio l'ho evitato il pavimento no, così io e la mia protezione siamo planati rovinosamente a terra.
Ho minacciato f&u dicendole che la prossima volta che trovo il suo zaino nel bel mezzo della camera, volerà in giardino. I suoi occhi blu mi hanno guardata non nascondendo neanche un pochino l'allegria e la sue corde vocali hanno velocemente formulato un sagace "fallo pure!"
Oggi all'uscita da scuola, la prima cosa che mi ha detto è stata: fai attenzione con tutti questi zaini, non vorrei ti rompessi tutta
Vendetta, tremenda vendetta

le dimissioni minaccia e le dimissioni e basta

Quando ero ancora ingenua, diciamo più ingenua, la parola dimissioni mi faceva rabbrividire. Avevo sempre pensato che fosse pazzo colui che preso dalla rabbia presentasse le dimissioni. Quello che non capivo era il fatto che queste non venissero mai accettate e sempre respinte. Allora avevo imparato ad associare la parola dimissioni alla parola minaccia.
Questo vale solo nelle sedi dei partiti o al top management delle sede amministrative aziendali.
Perchè se l'impiegato rossi o l'operaio bianchi presi da un impeto di rabbia presentassero un minimo pezzo di carta firmato dal sapore di dimissioni, questo sarebbe golosamente ritirato dal manager della dru (human reserch manager - direzione risorse umane) o dal di lui zerbino e messe agli atti.
Le dimissioni minaccia sono pericolose perchè dietro si celano vendette e ripicche nei confronti di questo o di quel compagno di partito o di coalizione.
Mettiamoci quindi comodi in poltrona pronti a leggere e sentire le ripercussioni del gesto del national walter. Al momento nessuno le ha respinte... speriamo solo che il b..erlusconi in un gesto di generosità non accetti di farsi carico anche del pd e proponga la sua candidatura.
Oppure il pd potrebbe pensare di candidare Mina, in fondo ieri gli italici politici pensavano di eleggerla senatrice a vita per via dei suoi onorati cinquanta anni di carriera nonchè per i meriti della sua voce. Chissà magari lei potrebbe competere con il duo berlusca-apicella, potrebbe pensare al limite di farsi affiancare da mogol.
Mah, e siamo solo a mercoledì, la settimana è ancora lunga.
Meno male che c'è Sanremo

martedì 17 febbraio 2009

riassunto di lunedì 16 febbraio 2008

al grande fratello entra un imprenditore che si pulisce le scarpe con lo champagne e che adora terminare la giornata godendosi le coccole di un trattamento in beauty farm solo per vedere la faccia triste e misera dell'addetto che gli fa aria con un ventaglio.
Davvero meritiamo questa televisione?

Soru ha perso clamorosamente le elezioni in sardegna... via libera alla cementificazione delle coste e allo sfruttamento dell'isola e chissà quali altre nefandezze. Grazie Soru per avere accolto dei rifiuti da Napoli, penserà il tuo avversario a terminare l'opera.

Ho rimediato un colloquio di lavoro nel giro di dieci minuti dall'invio di una mail, tenuto nel cortile di un'azienda, in mezzo ai rifiuti perchè di rifiuti si tratta, inusuale e divertente

Ho usato messanger insieme all'imbrattatele parlando con sua cugina nonchè mia nipote e ci siamo divertite un mondo.

Fanculo al mondo

lunedì 16 febbraio 2009

DONNETTE IN TOURS


Vorrei dare più enfasi a questo comunicato, e gliela darò, nonostante chi scrive è in questi giorni un tantino sottotono, cause e concause molteplici, da quelle derivanti dalla condizione di disoccupata a quelle collegate al cuore e a quelle legate alle scelte della politica (la politica centra sempre e i faccendieri della principi&co spa ancora di più)
Bando ai rimbalzamenti delle donnette, che doing doing, cadono e rimbalzano neanche fossero delle palle e comunque da vere donnette sono sempre in piedi, una delle iniziative che porteranno avanti è quella delle.....

D O N N E T T E
I N
T O U R S


Saranno presenti a Firenze l'ultimo fine settimana di marzo e a Milano quanto prima (Princi passa parola!!!).

Arriveranno in tutto il loro splendore per incontrare le lettrici e i lettori più fighi del blog (se non vi sentite tali, venite lo stesso giudicheremo noi), gli ex colleghi più simpatici (quelli detestabili per cortesia si tengano alla larga, già sopportati troppo durante l'attività lavorativa).
Qualcuno ha già ricevuto l'avviso tramite facebook, si ritenga quindi tra i favoriti.. spargete la voce annoverando solo persone gradevoli e simpatiche, noi donnette non amiamo i piagnoni e i cagasotto (della serie per favore non dite che mi avete visto)
Quale occasione migliore per tirarsi a lucido, mettere da parte il maleumorismo, fare del vintage tra gli abiti oppure acquistarne dei nuovi al mercatino dell'usato, facendo del ri-vintage?!?
Non lasciatevi sfuggire l'occasione.... festeggiate con noi il primo anniversario del blog
Camu, Patty, Red e naturalmente Minu vi aspettano per parlare e sparlare a più non posso


NOTA IMPORTANTE:
principe plumbeo, principe danzante, regina del mobbing, l'unto, giullare giallo, marchese, contesse e cortigiane.... VOI NON SIETE GRADITI

venerdì 13 febbraio 2009

La regina del mobbing

Dopo il Principe Plumbeo, è ora il momento di pubblicare la seconda parte della saga dei principi&co. La Regina del Mobbing è un personaggio molto più terrificante e perfido. Le moschettiere hanno cercato di donarle un profilo umano, purtroppo la regina del mobbing nulla ha di umano, la bontà purtroppo non è insita nel suo animo.


Comparve un dì, una povera fanciulla dai lunghi capelli raccolti e fermati da un manufatto di umile fattura, che oggi chiameremmo pinzone.
L'umile fanciulla era stata accolta nel palazzo reale dal Re in persona. Il compito ad ella affidato consisteva nell'imparare il mestiere di una figura molto importante a palazzo: il Giullare di Corte, che pareva avere problemi di salute legati al fegato, visto il costante colorito giallastro del suo viso.
Il giullare, però, temendo di essere defraudato del suo ruolo (quanto profetico fu questo pensiero lo scoprì solo qualche lustro dopo ...), prese di mira la povera fanciulla, mettendo in atto una strategia meschina ed
infida; al fine di metterla in difficoltà, chiudeva a chiave i cassetti, nascondendo così gli importanti documenti siglati dal re.
Ma la giovane pulzella era tutt'altro che sprovveduta, e mostrò fin da subito il suo animo perfido e vendicativo!
Sciolse i suoi lunghi e cresposi capelli, con un incantesimo curò il suo "balconcino" al punto tale da farlo diventare ... un terrazzo ... accorciò i gonnelloni, aprì le tende sul terrazzo, sistemò in bella mostra la guepiere ... et voilà: LA CONQUISTA DEL PALAZZO EBBE INIZIO.
Solo un difetto non riuscì a nascondere, neanche con la magia più potente: la gobba c'era e si vedeva.
La scalata al potere ebbe inizio da un luogo angusto, chiamato il BINARIO MORTO.
Il binario morto era un'ala del palazzo poco frequentata: sembrava infatti che coloro che vivevano in quelle anguste camere fossero dei reietti, che il Re teneva a corte solo per pietà, infatti la sala del trono era ben distante!
Gli incantesimi messi in atto in precedenza la fecero notare dal sovrano, che fino a quel momento era rimasto in disparte a godersi la disputa tra i due servi; ma siccome non era insensibile al fascino femminile, decise di prendere la fanciulla di umili origini sotto la sua ala protettiva e di avvicinarla alle stanze reali.
Iniziò così un'assidua frequentazione tra i due. Gli incontri erano così focosi, i sensi così ottenebrati e gli istinti così irrefrenabili che il Re fu costretto a fare installare, al di fuori delle sue stanze, un congegno che,
anni dopo, prese il nome di semaforo:
LUCE VERDE: libero accesso ai servitori e cortigiani alle stanze reali
LUCE ROSSA: ... ehmmm luce rossa .... suvvia lasciate andare la vostra immaginazione.
Sembra che le produzioni dei film a luce rossa presero spunto da quel semaforo . Le prestazioni elargite soddisfarono talmente tanto il Re che non esitò un solo attimo a dichiarare pubblicamente che la fanciulla aveva raggiunto una posizione privilegiata nel suo cuore, e per mostrare a tutti il suo favore la insignì di un titolo assai ambito: "Principessa sopra il Regale Augello".
A quel punto iniziò, per la nostra nuova Principessa, un periodo di prosperità.
Lei e la sua corte di ancelle e paggetti abbandonarono definitivamente il binario morto, e presero possesso delle stanze alle destra del Re.
Il Re stesso decretò che la nuova principessa avesse potere di vita e di morte sul suo popolo, costrinse il Giullare di Corte a farle da Valletto. Non fu una gran perdita per il Re, da Giullare
era stato un vero fallimento: vederlo muoversi con la grazia di un elefante elargendo bevande scure che oggi chiameremmo caffè, oppure vederlo offrire ai Principi di corte un prodotto alimentare fatto di farina di grano duro - che oggi chiameremmo Tajarin - o sentirlo sparlare di tutta la servitù, solo
per il gusto di vedere le punizioni inflitte a quelle povere anime ... non faceva certo ridere, anzi lo rendeva ancora più patetico... non ultimo il fatto di non avere alcuna guepiere da mostrare al re non giocò a suo favore, quindi fu costretto a fermarsi ad un gradino più basso della scala gerarchica del palazzo.
Comunque, la sua lunga lingua rasposa lo aiutò molto nel nuovo compito di compiacere in tutto e per tutto la principessa.
Passarono gli anni, ma la fortuna sembrava non abbandonare la nostra protagonista, che a poco a poco prese sempre più potere, fino a diventare REGINA incontrastata del palazzo, schiacciando senza pietà anche una Vostra vecchia conoscenza ... il Principe Plumbeo e l'untissimo schiavo dei numeri .... ma di quest'ultimo vi racconteremo in seguito.
La regina arrivò al potere supremo, ma si sa, il potere spesso può essere logorante.
La regina non nascondeva più le sue caratteristiche: ira, vendetta, falsità, pazzia, sadismo, infantilismo e incompetenza erano solo alcune delle peggiori doti che la regina usava con estrema generosità.
Si procurò due guardie del corpo, una quindicina di servi fidati e, con questi, faceva rispettare la sua legge con pugno di ferro anche al di fuori del palazzo.
A volte, qualcuno delle guardie o capi-servi giaceva con lei, assecondando i suoi istinti e le sue fantasie, anche perché se gli anni erano passati per lei, lo stesso era successo al re, già molto più anziano di lei all'inizio della storia.
La chimica e con essa le azzurre pastiglie arrivarono solo molto tempo dopo.
All'interno del palazzo la situazione era ben più complicata, la regina passava costantemente in rassegna la servitù, usava l'ex giullare ora valletto servile per fare la spia, osservando i movimenti delle servette,
ascoltando di nascosto le loro chiacchiere e i loro pettegolezzi di palazzo per poi riferirli alla regina ... che si imbestialiva, ma si imbestialiva a tal punto da trasformarsi in una terribile orchessa urlante, con tutti gli
occhi strabuzzati, le vene del collo pulsanti, un colorito paonazzo .... che chi era costretto a subire quegli attacchi d'ira ogni volta, in cuor suo, pregava ... "Signore fa che le venga uno sciopone" - antico termine che può indicare un molteplicità di malattie: l'infarto, l'ictus, la paralisi, l'emiparesi, il crampo alla lingua o uno al deretano - ma ciò purtroppo non accadde mai.
La regina urlava imperterrita, a torto o a ragione, e se la sua servetta personale tentava di chiudere le porte della stanza regale affinché l'ira restasse racchiusa tra le mura, la regina tornava a spalancarla, affinché
la terribile punizione che stava infliggendo alla serva o al servo di turno fosse da monito a tutta la servitù.
Erano tempi duri a palazzo, le servette al mattino si alzavano sperando di non essere la vittima designata del giorno, perché dovete sapere che la perfida regina si alzava e, mentre cercava di restaurare il suo viso ormai segnato dagli anni, pensava sadicamente con chi avrebbe potuto sfogare la sua frustrazione, con le servette che occupano la camera vicino all'ingresso del castello oppure con le altre che occupano le stanze successive?
Insomma per le servette era un incubo del quale non riuscivano ad intravederne la fine..

Fine prima puntata, to be continued
autore: the musketeers all together

giovedì 12 febbraio 2009

colazione da red


Confermato, scongiurato sciopero, i pargoli di red, le mie e quella di piperita pat saranno a scuola e noi donnette di pianezza potremo finalmente concederci una sostanziosa, rumorosa, chiacchierosa, succolenta colazioneeeeee....
Ora per un motivo o per l'altro non siamo mai riuscite nelle ultime settimane a riunirci tutte insieme quindi per esserci domani mi raccomando:
1) a letto presto stasera

2) mangiate leggero (niente bagna cauda neh!!)

3) copritevi bene

4) non fate all'ammore che poi sudate


Red ricordati il latte e il caffè che ai croissants della pasticceria dalmasso ci pensiamo noi, a proposito segnalate preferenze, li farciscono al momento, slurp!
Partenza da casa mia alle 9-9.15 oppure ritrovo direttamente a casa di Red

Francesco Nuti è tornato a casa, io sono felice



Volevo pubblicare la sua foto, ero indecisa. Le avrei pubblicate tutte talmente lo amo. Poi ho trovato la stambecco bianco e chi lo ama o lo ha amato o semplicemente apprezzato ha già capito.
Forza Francesco

morning
inside: felice, ora vado in cooperativa al banco soci a pensare gradevolmente fitto
outside: vento, sole, freddo.. chisenefrega, Francesco Nuti è tornato a casa

mercoledì 11 febbraio 2009

forse sta arrivando, almeno ad avigliana


stavo pubblicando la foto della bouganville che nel mio gergo sta a significare -sembra stia arrivando finalmente primavera- quando vedo sul sito di luz che ai castelli nevica...
proprio vero,
piove: governo ladro...
nevica: governo xxxxx

part time a scuola

dal diario scolastico (ovviamente) di fichi&uova

domani ci sarà solo un'ora di scuola se ci vai
firma:

martedì 10 febbraio 2009

esigo e pretendo

Esigo che lo stesso trattamento di Eluana sia applicato a tutti gli altri problemi della nazione.
Esigo che tutto il parlamento si riunisca per piangere su ogni persona che perde il suo posto di lavoro, sulla miseria che piomba su ogni famiglia, sul costringimento di vendere il proprio alloggio per tirare avanti.
Pretendo che piangano su ogni bambino al quale verrà privato il diritto di nutrirsi e di curarsi.
Esigo e pretendo che facciano chiarezza sui bilanci delle industrie, sugli utili e sulle passività.
Pretendo che non passino tre mesi o più per una visita tramite il servizio sanitario nazionale.
Pretendo del personale sanitario altamente motivato che sappia ascoltare l'ansia e la paura di anziani, bambini, di uomini e di donne.
Esigo che quando mia figlia ha 40 di febbre non mi si risponda venga in studio che la visito.
Scaldatevi e insultatevi come avete fatto ieri sera per Eluana.
Basta deviare l'attenzione pubblica.
Lasciate che questa famiglia affronti la morte, epilogo di 17 anni di dolore.
Signori o vi scaldate per tutto così con tanta enfasi o per cortesia tacete

certi gesti tornano indietro



Da sempre ne sono convinta, certi gesti tornano indietro a volte ancora più potenti, come uno scambio di energia. Ho inviato una mail a Giuliana Cusino che chiederle il permesso di pubblicare una sua opera sul blog, bellissima e degna di nota la sua risposta. Risponde di essere lusignata dal fatto che qualcosa di suo doni piacevoli sensazioni ad altri e che la fa sentire più carica di voglia di fare.
Conclude con un "tanti saluti a te e alle donnette".
Tu crea Giuliana, io aspetto e con me tanti,
grazie

indico il suo indirizzo web per chi volesse conoscerla meglio: http://www.ilrakueio.it/

quando arriva, arriva

Ho i miei tempi, lo ammetto. Lo sa bene chi mi vive o mi è vissuto a fianco. Stamattina aprendo gli occhi e trovandomi di fianco fichi&uova ancora sprofondata nel sonno e il suo colorito pallido, ho pensato come mi sarei sentita se mi avessero staccata da lei durante il nazismo. Come avrei vissuto quegli anni da ebrea o da deportata politica.
Oggi è il mio giorno della memoria, anime del passato, anime sopravvissute, vi stringo forte.

domenica 8 febbraio 2009

un ponte per rilanciare l'economia


Oggi domenica di febbre, telefonata di mia madre "guarda il primo, parlano di lavoro, io non capisco granchè potrebbe interessarti".
Accendo recalcitrante e mi ritrovo dentro un salotto di gente pagata dal primo ministro. Pontificano sulle ultime norme del governo, sul bonus delle auto, sugli sgravi fiscali legati all'acquisto degli elettrodomestici salvo ristrutturazione, sulla social card (sempre quella sgrunt!) e poi in ultimo ma non ultimo sul fatto che b...erlusconi abbia decretato che la prossima mossa sarà l'apertura dei lavori del ponte sullo stretto.
Io giuro non voglio riempire il blog di parolacce, e magari non capisco neanche del tutto quello che significa costruire un ponte, ma che possa salvare l'economia io proprio non ci credo.
Non ci credo perchè sarà subappaltato ad aziende in odore di mafia, chi ci lavorerà saranno extracomunitari con paghe da fame e soprattutto non ci saranno tutele per la loro salute.
Tempo fa un conoscente era riuscito ad entrare nel cantiere della tav per un servizio fotografico che avrebbe dovuto servire per sottolineare la bontà dell'opera. Per potere effettuare gli scatti gli era stato chiesto di avvisare con un certo anticipo e che avrebbero pensato loro con le loro auto ad accompagnarlo nei cantieri... io non aggiungo altro, voi avete già capito.
Grandi opere?
Bleach

Giuliana Cusino


artista aviglianese, ogni anno durante le terre del fuoco, non manco di visitare la sua esposizione. Incantevoli le sue opere su ceramica raku. Questa campeggia sul diplay del mio cellulare dall'ottobre scorso

patate al forno e musica

Ieri sera febbricitante sono rientrata da fare la spesa e proprio in ultimo, mentre parcheggiavo l'auto mi sono imbattuta in un testo di una canzone di Jovanotti, ora se già le parole sono deliranti dovresti unirci la musica per godere per intero della struggevolezza dell'opera.
Ma, juvinot, vabbene che devi riempire un intero disco e immagino che ad un certo punto manchi l'ispirazione, ma questa veramente rasenta l'impossibile.
Ho anche dovuto fare uno sforzo per cercarti sul web, perchè l'imbrattatele non mi credeva.
Giudicate voi:

mi devo allontanare da te per vederti tutta intera
devo fare finta che non ci sei per scoprire che sei vera
questa sera la signora dell'albergo ha cucinato le patate
come le fai tu arrosto
un po' croccanti fuori e morbide nel cuore
proprio come le fai te... proprio
come te mangiandole mangiavo te come una comunione e son scappato via perché da
troppo amore non so respirare amore amore amore amore...

venerdì 6 febbraio 2009

strategie di marketing in farmacia: test di gravidanza


E' irresistibile per me origliare quando in farmacia trovo gli informatori medico scientifici (ISF) che dispensano consigli ai farmacisti, saranno sicuramente i 22 anni passati nel marketing della principi&co spa
Argomento di stasera: il test di gravidanza
Il teacher ISF suggeriva un ipotetico dialogo tra farmacista e cliente con gravidanza presunta:

gravida presunta: per cortesia un test di gravidanza
farmacista, porgendole la scatola contenente due test: prego xxx euro
gravida presunta: non ha la confezione da uno?
farmacista: sì, ma le consiglio questa, il suo ginecologo le richiederà sicuramente un ulteriore test ed acquistando un'altra confezione singola verrà a spendere di più, lo faccio nel suo interesse
gravida presunta: oh grazieeee

Il teacher ha dispensato strategie di marketing, eccole riassunte:
E' statisticamente provato che ogni donna nell'arco dell'anno acquisti almeno due scatole di test (????!!!!), il margine di ricavo sulla scatola da un test è ben inferiore a quello contenente due test.
Occorre quindi giocare sul meccanismo emozionale delle donne in presunto stato di gravidanza, perchè più fragili, desiderose e non di risposta positiva (o negativa) del test. Suggerisco vivavemente laddove non specificato proporre la scatola da due o nel caso contrario dissuadere giocando sull'emotività della richiedente.

vita da blogger

Oggi commentavo con camu che da quando gestisco il blog qualche contatto l'ho perso, e qualche altro si è affievolito nonostante i miei sforzi.
Non sentono più il bisogno di vedermi, di chiamarmi perchè soddisfatti da quello che scrivo o scrivo tra le righe. Scrivo quindi sono viva.
Scrivo da arrabbiata? Motivo di più per starmi alla larga.
Scrivo da depressa? Vedi sopra e scappa a gambe levate.
Chiamo? E se magari scrive di me?
Io imperterrita continuo a tenere stretti i miei contatti non virtuali, giusto un appello... potrei anche stancarmi di essere sempre io a chiamare neh?
Ho anche pensato che si sia creata una sorta di soggezione in alcuni.
O sono tutte pippe mie?

scuola e doposcuola


Sono circa sei anni che abito nella città dei due laghi, e sono circa sei anni che puntualmente busso alla direzione didattica e all’amministrazione comunale chiedendo un dopo-scuola all’elementari. Dal mio stipendio monoreddito ho sempre fatto uscire una cospicua somma per pagare chi mi guardasse le bambine durante le ore pomeridiane del mercoledì e del venerdì. Gli enti di cui sopra si sono sempre accusati a vicenda, noi non possiamo noi manco e non in ultimo il sindaco continuava a farneticare che in fondo le famiglie della città lacustre potevano contare su nonni, zie, cugine e parentado di diverso grado.
Io sono una fanatica del “copiato”, specifico meglio, se proprio non riusciamo ad essere innovativi possiamo sempre copiare dall’esperienza altrui.
Ho sempre portato in esempio come era stato risolto il problema in un comune confinante di circa 3500 anime. Loro hanno dato in gestione il servizio di doposcuola ad una cooperativa, che ha ovviato al “problema mensa” chiedendo alle famiglie di fornire il pranzo al sacco ai bambini. Ci penseremo, la risposta degli enti, e l’aggiunta che pochi sentivano il problema “doposcuola”.
Qualche settimana fa mi arriva un questionario per esprimere il grado d’interessamento per un dopo-scuola tenuto da addetti del comune con orario dalle 14,30 alle 18,00.
Ora, mi è sembrata una tangibilissima presa in giro, e ho risposto neanche poi tanto educatamente “e dalle 12,30 alle 14,30 mia figlia dove cavolo la lascio????? (me ne è rimasta solo una alle elementari)”
Rimarco quindi il concetto “copiato”:
ac*: chi si occuperà del servizio ha a disposizione solo questi orari
io: troviamo altre persone, diamo in gestione il servizio ad una cooperativa
ac: rimane comunque il problema pasto, non possiamo dare da mangiare ai vostri figli, la mensa non è attiva in quei giorni
io: prepariamo noi genitori il pranzo a sacco
ac: ……

*amministrazione comunale

Torniamo ad oggi. Fichi&uova tira fuori dalla cartellina la proposta di attivazione del servizio di CUSTODIA ED ASSISTENZA – progetto pilota. (al fondo della prima pagina ci trovo un GIRA PAGINA con una freccia di lato scritto da lei a matita… sorvoliamo)
Entro nel merito e mi rendo conto che finalmente hanno preso in considerazione i miei copiato.
Il servizio, se partirà (occorre un’adesione minima), sarà a pagamento, la cifra non è rilevante (al di sotto dei 50 euro), e il pranzo sarà a sacco.
Per il momento, essendo disoccupata, non m’interessa ma sono ugualmente contenta, a forza di spingere una prima semi-vittoria l’ho ottenuta.
All’arrivo a scuola, capannelli di mamme.
Chi mi conosce sa quanto io le detesti, perché non esce dai loro discorsi un solo ragionamento degno di considerazione, quindi tendo ad isolarmi sia all’entrata e ancor più all’uscita. Stamattina urlavano talmente tanto che la curiosità, innata in tutte le donne, in me più spiccata, mi ha fatto rallentare il passo. Erano indignate non tanto per il servizio a pagamento quanto per il pranzo a sacco!!!
Degna di nota una mamma che chiedeva l'elenco degli animatori che si sarebbero interessati di suo figlio.
Io non aggiungo altre parole perché potrei essere offensiva al punto tale che qualcuno potrebbe richiedere l’oscuramento del blog o richiedere l’entrata solo ad un pubblico adulto.

giovedì 5 febbraio 2009

vacanze forzate per colletti bianchi


Una valanga di colletti bianchi sta per essere messa in cassa integrazione (qui l'articol0), al momento l'ordine è di ripulire il monte ore delle ferie (pro-par-qui-quo e qua) dopodichè la cassa integrazione.
Le persone che conosco e lavorano per il settore hanno la sensazione che qualcuno stia approfittando della situazione per portare a casa i contributi dello stato e contemporaneamente ripulire le fila del loro organico. Al momento ai colletti bianchi, non resta altro che approfittare per concedersi una sana vacanza, d'altra parte a marzo si spera il tempo sia discretamente bello per qualche passeggiata fuori porta. Mentre scrivo, mi chiedo, non si tratterà mica di un'intesa bilaterale? Stato tu aiuti me industria automobilistica, i miei impiegati incentivano il turismo ed io aiuto te a rimanere al governo (poteri forti). Devo avere visto troppi film di fantascienza, è un complotto surreale...
Dall'altra parte dell'oceano qualcuno sta pensando di aiutare il settore ponendo dei vincoli -vetture efficienti dal punto di vista del consumo di carburante, ma che siano costruite in America -. Stessa cosa nella vicina Francia. In Italia soldi all'azienda senza porre alcun veto.

Ragazzi una presa di posizione forte, no eh?

mercoledì 4 febbraio 2009

f&u e rambo



interno
giorno
letto



f&u: (si mette a sedere sul letto, si stiracchia) odio rambo, con tutte le mie forze
io: tranquilla, in questa casa rambo è vietato
f&u: io lo odio lo stesso

io (pensato): stamattina rambo qualcosa di buono lo ha fatto: ha cacciato il mal di scuola

martedì 3 febbraio 2009

Make up, i DEM



Nel caso qualcuno avesse bisogno di un trucco per una gran soiree oppure per una giustificazione di ritardo e/o altro da presentare al proprio datore di lavoro, la professionalità dei DEM fa per voi. Foto a dimostrazione della loro bravura.
Qui il loro sito http://deusexmachinastudio.wordpress.com/
pronti a spiegarvi qualche trucco, non tutti ovviamente, del loro mestiere...


lunedì 2 febbraio 2009

grazie sì, grazie no


Terremoto in un vicino appartamento, ero quasi tentata di andare a suonare per suggerire di litigare piano, il mio sistema nervoso stava per sgretolarsi. Anche in questo momento urla, lei, grande capacità le sue corde vocali. Lui non si sente, temo che possa agire. Lei deve avere sorpreso lui in fragranza di reato, qualche volta il tradimento corre sul filo del telefono. Sicché i messaggi galeotti hanno fatto scoppiare una lite furibonda, ed io questa mattina ho arricchito il mio vocabolario di nuove parolacce.
Sono giorni che spio, quasi involontariamente, il comportamento delle coppie, io che coppia non sono più e certi giorni ringrazio il cielo (oggi) e certi altri no (sempre oggi).
Sono scesa prima dell’imbrattatele a ripulire l’auto dalla neve, c’era anche Marco, che oltre a pulire la sua ha pulito quella della moglie, seconda, tre figli in due matrimoni. Ho pensato che era un gesto molto affettuoso e che lo stava facendo con calma, quasi con amore.
Era talmente tanto l’amore che emanava che ne ho approfittato chiedendogli se poteva accompagnare anche mia figlia a scuola, l’ho chiesto sfoderando il mio miglior sorriso e lui con il suo infinito amore ha accettato sorridendomi, per forza sono le ultime settimane da condominio, tra breve assaporerà la vita da single house.
Qualche giorno prima ho spiato una coppia intenta nella spesa. Fianco a fianco vicino al banco carne confezionata. Giovani e belli entrambi. Lei ricorda a lui che il frigo è sufficientemente pieno e che lei per qualche giorno sarà fuori casa. Lui adocchia il polletto, lei intercetta, “vorrai mica mangiarti quell’intero pollo tutto da solo?”, lui alza le spalle, lei gli mette un piccolo pollo alla diavola tra le mani e gli dice con tono tedesco “sia ben chiaro, questo te lo cucini in terrazza sulla piastra, vorrai mica affumicarmi la cucina?”. Questo è un momento in cui ringrazio il cielo. Ora posso affumicarmi tutta la cucina senza sentire alcuna recriminazione.
Questo post vuole essere occasione per tornare a parlare di uomini e di donne...
Maria a noi ci fai un baffo!!!

giorno, esterno, neve

giorno
esterno
neve

f&u: (infila un dito inguantato rosa in bocca e sputacchia)
io: ti è andato un fiocco di neve in bocca?
f&u: no, penso sia un capello o un pelo di zorba.. splut, splut (sputacchia)
io: mannaggia, dobbiamo proprio farlo fuori 'sto gatto

silenzio
gradini della scuola
bacio

f&u: è bello chiacchierare con te
io: grazie (punto interrogativo stampato sulla faccia)

domenica 1 febbraio 2009

tra palco e colori


Pomeriggio di una domenica seminevosa, accampati sul bel divano io e zorba. Zorba intento in una scrupolosa toilette, raspa di continuo, a volte si sbaglia e toiletta anche me, slap slap con occhi socchiusi, pare quasi si sia appena sparato una canna. Oggi mi sono anche dimenticata di mangiare, il brontolio neanche tanto sommesso dello stomaco mi ha avvertita.
Non so i vostri stomaci, il mio urla, disperato. Forse aveva ragione chi sosteneva che prendo tutto di pancia, che ragiono con la pancia, magari voleva dire che ragiono con altro e la pancia è stata la prima parte del corpo che gli è venuta in mente, mah! Sono sempre portata a pensare bene, non dico positivo, magari.. sigh vorrei. Semplicemente bene.
Ieri l'imbrattatele è salita su un palco, da tempo mi dice che vorrebbe dedicarsi al teatro, ho preso alla leggera questa cosa, anzi l'ho sapientemente fuorviata, aggrappandomi alle callosità delle sue corde vocali. Non so esattamente il perchè, ma ho sempre ritenuto che il teatro non fosse nelle sue corde, vocali e non.
Ieri sera mi ha stupita, già durante la cena a dire il vero, ha leccato persino il piatto ancora sporco di sugo, io al suo posto non avrei avuto la forza di mangiare neanche una piccola penna rigata, sarei stata paralizzata dalla paura, dall'ansia. Lei no, sorridente, pensava alle battute e rideva di gusto, mentre me le ripeteva rideva ancora prima di concluderle, poi tirando su il viso dal piatto mi ha detto seria "a questo punto puoi anche non venire, è un po' come sapere il finale di un film!".
A dire il vero ha avuto un momento di cedimento, me la sono vista arrivare in lacrime, avevo già preso posto tra il pubblico. Ho pensato che avrebbe vomitato tutta la pastasciutta, invece nulla per fortuna. Nicola, sempre Nicola, mannaggia. Lo ha visto tra il pubblico ed è andata in crisi.. "non ce la farò mai ora che so che è qui e mi guarda".
L'ho rassicurata, esattamente cosa le ho detto non ricordo, fatto sta che si è asciugata in fretta le lacrime, si è aggiustata i capelli ed è sparita tra la folla.
Oggi penso che è proprio una teatrante, che la sua voce sia adatta alla scena, che abbia una carica trascinante, che il suo modo di ridere sia contagioso.
Miodio, oggi sono incerta tra l'imbrattatele e la teatrante.
Zorba fammi posto, ronfiamo insieme, poi ci pensiamo