lunedì 25 ottobre 2010

Giuliana Cusino: Le FATE



Di Lei ve ne ho già parlato qui e qui e ancora qui.
Che adori le sue opere non ne faccio segreto, applaudo ai suoi lavori anche davanti al maestro Della Betta, il noto ceramista che ha insegnato a Giuliana l'uso della tecnica Raku.
Giuliana torna ad esporre anche quest'anno nell'ambito della mostra "le terre del fuoco" in Avigliana venerdì sabato e domenica prossimo e il fine settimana che seguirà.
Chissà se riuscirò mai a possedere una delle sue opere?
Intanto me le gusto ancora una volta dal vivo..
Grazie Giuliana!

giovedì 21 ottobre 2010

un'esagerata della vita

“Promettimelo, mà, ti prego. Promettimi che non dirai mai a mia sorella che Babbo Natale non esiste. E' un dolore troppo grande da sopportare”
Sono passati più di tre anni da quando, con il viso bagnato di lacrime, l'imbrattatele piangeva tutta la sua disperazione.
Ieri sera ho preparato la giusta atmosfera per affrontare la dura realtà.
Un bel bagno caldo con fragranza alla lavanda, le candele speciali con stoppino di carta assorbente che funzionano ad olio, luci soffuse.
Io e fichi&uova immerse nella schiuma e poi l'affondo “cosa ne pensi di Babbo Natale?”
I suoi occhi verdi-azzurri fissano seri i miei “mah! Giusto ieri io e Ilaria ne stavamo parlando, abbiamo qualche dubbio sulla sua esistenza, perchè me lo chiedi?”
Respiro profondamente, sto per infrangere una favola durata dieci anni.
“Sicura di volere sapere la verità?” le chiedo.
Abbassa la testa, stringe la schiuma tra le mani e poi annuisce.
Sto per dirle la verità quando all'improvviso le speciali candele alimentate ad olio ed acqua, sfrigolano rumorosamente, uno scrisshhhh e poi quasi il buio,
Ci abbracciamo impaurite, sembriamo Scooby-Doo e Shaggy.
Per un attimo ho temuto che Babbo Natale non fosse un'invenzione, il tempo di realizzare che l'olio immerso nel contenitore si era esaurito.
Abbiamo riso di gusto.
Fichi&uova con dignità ha appreso la notizia, si acciglia un attimo, riflette in silenzio sui natali dei quali ha memoria poi seria mi guarda “mio dio, mamma! Sei riuscita a sbagliare sempre le taglie degli abiti. Avrei dovuto immaginarlo. Non dirmi che tutti i dolcetti che lasciavamo alle renne e a Babbo Natale li hai sempre mangiati tutti tu?”
L'abbraccio forte, mi abbraccia.
“Grazie mamma, sono stati Natali splendidi.
Mia sorella come l'aveva presa? “ “Ha pianto tutte le sue lacrime” le rispondo.
“Non cambierà mai, è un'esagerata della vita” ride scuotendo la testa.

venerdì 15 ottobre 2010

delocalizzazione con i soldi dello stato, ovvero con gli stessi soldi dei lavoratori, bell'affare

Vederle tutte là, su un palco di un teatro mi ha commossa.
La loro storia è la mia storia, è la storia di tanti, è quella storia che sempre più raramente appare sulle prime pagine dei quotidiani, è quella storia della quale ai politici soprattutto a chi governa questa italietta non piace raccontare.
Ieri è andata in scena la tragedia delle donnette della omsa, quelle della golden lady tanto per intenderci.
Delocalizzazione.
Da domani il loro lavoro lo svolgeranno in serbia.
E' una storia che si moltiplica giorno dopo giorno, e mano a mano che si moltiplica il governo tace sempre di più.
Ieri sera le donnette omsa hanno rivolto una domanda a pl bersani, ospite in studio ad anno zero.. "ci è venuto a trovare promettendoci aiuto, cosa ha fatto?"
Politici che si spostano per portare solidarietà, promesse.
Aprono tavoli di discussione, sterili.
La vostra Minu circa tre anni fa ad una riunione della consulta del nuovo pd, ormai logoro, aveva chiesto di ergere dei paletti, paletti contro la delocalizzazione.
Sono stata applaudita, sono stata contattata qualche settimana più tardi, mi hanno chiesto di prendere parte alla consulta, ma io non ne capisco nulla di politica, in quel periodo oltretutto iniziava il mio senso di nausea nei confronti di tutte le sigle politiche e sindacali. Ho risposto nisba, li ho pregati di prendere in considerazione la storia dei paletti, di sigillare il portafoglio e di non aiutare più le imprese con finanziamenti senza una promessa scritta di tenere la produzione entro il territorio nel quale il finanziamento è stato elargito.
Sono passati tre anni, nulla è successo.
Le donnette omsa stanno lì, su un palco.
Occupano il loro tempo facendo dei corsi di riqualificazione, assurdi.
La minu solidarietà a loro, sono grandi nella loro dignità, come solo le donne sanno esserlo.
Urlate donne, scrivete, fate nomi e cognomi dei mandanti della vostra disoccupazione, non fate mai scendere il sipario sulla vostra storia.
I vostri manager temono la cattiva pubblicità.
Io da oggi non compererò più un prodotto omsa, ecco la mia solidarietà.

aggiornamento: Ho appena finito di leggere il post di Miranda, stesso argomento, molto più approfondito, una lucida analisi.
IL POST DI MIRANDA MERITA DI ESSERE LETTO, STAMPATO, ED AFFISSO IN OGNI BACHECA DI LAVORO.

mercoledì 13 ottobre 2010

bulinicamente vostra, minu

L'ho sentito due settimane fa.
L'ho conosciuto circa due mesi fa.
Ha una voce allegra, profonda, è felice ed ama, profondamente.
E' bello, molto, è solo fichi.
Si è affezionato alle donnette e alla minu-donnetta nonchè collega, meglio ex collega.
Dolcemente mi ha chiesto di scrivere due righe, almeno due, per dire ai lettori, lui compreso che non li sto trascurando, sono in attesa, sospesa, vivo nel mondo e fuori dal mondo, sospesa appunto, latito spiando, ogni tanto mi affaccio al tendone rosso del palco per spiarvi.
La lu musica mi tiene compagnia, ascoltarla mi riporta a voi, a tutti voi, soprattutto a Lu, alla sua stima che ancora oggi non credo di meritare, ma tantè, l'affetto è affetto e spesso viene ricambiato.
Cammino, a passo spedito, piena di pensieri, canticchiando motivetti.
Ho intrecciato amicizie, sono andata a trovare Estella e le sue splendide figlie, la sua amica Daghi e tante altre belle persone.
Mi ha fatta sentire speciale, mentre speciale è lei e la sua allegria.
Ho fame. Ho fame d'informazione, di cultura, di sapere e di affetto, che poco ci azzecca con l'informazione, con la cultura, eppure non chiedetemi perchè, sapere e affetto secondo la minu vanno a braccetto.
Maledettamente fame.
Ho poco tempo per cibarmi, leggo di tutto, cerco di leggere di tutto: manifesti pubblicitari o informativi, mozziconi di articoli, salto le righe cercando di arrivare in fondo più in fretta possibile, è come una bulimia la mia, bocconi d'informazione, sono più le briciole che cadono a terra che il cibo che ingurgito.
Come gli affetti appunto.
Avrei voglia di cibarmi di Princi, è ancora in definire il viaggio su Milano.
Lu e il festival jazz ormai passato da mesi.
Avrei voglia di cibarmi dell'allegria contagiosa della muffin woman pat.
Di calpestare le foglie del valentino con il critico musicale delle donnette, di discutere della triade folle del giornale con il fuggitivo.
Di ubriacarmi con Red, Patty e Camu.
Di organizzare il tour delle donnette per abbracciare le splendide donne di nosexnocity.
Intanto le giornate passano, veloci, frenetiche.
Neanche il tempo di soffermarmi sulle pazzie dei quattordici anni dell'imbrattele, sulla dolcezza di fichi&uova.
Ho tanti post in testa, scrivo mentre viaggio, mentalmente.
Arrivo a casa e non trovo più niente, pensieri cancellati mentre salgo le scale.
Mah.
Tornando a solofichi, cià ragione, occorre che mi scusi, non vi sto trascurando, semplicemente e a volte faticosamente vivo, bulinicamente vostra.
Minu

lunedì 11 ottobre 2010

Sì viaggiare

Treno dei pendolari della valle di susa diretto a Torino Porta Nuova delle ore 07.13 SOPPRESSO, senza motivazione, semplicemente SOPPRESSO.
Arrivo in stazione per le 7,28, il delirio!
Lavoratori e studenti affollano la banchina, siamo in tanti, ma proprio tanti... tanti al punto da viaggiare in piedi, 25 minuti in piedi, viaggiamo oltretutto in ritardo di circa dieci minuti.
Ovviamente i viaggiatori del treno soppresso e non affolleranno i mezzi gtt, niente male per un inizio settimana.
Perchè vorremmo sapere, perchè?
Questa Italia è proprio strana, ma proprio strana, tanto strana.
Ore 14 la stazione si affolla di forze dell'odine, sono ovunque.
Su quegli strani monopattini a motore, sui risciò senpre a motore, a piedi, con le braccia incrociate e il manganello in mano, in borghese con gli auricolari nelle orecchie, ovunque.
Mi informano che in tutta fretta di questa mattina fs fa fatto dipingere di rosa le pareti di fianco al binario, in onore del freccia rosa (se volete farvi del male donne leggete qui).
E poi.. d'improvviso tra la folla loro, magnifici nei loro falsi sorrisi, Maroni e Borghezio e un intero esercito di tirapiedi e mi dicono il patron delle fs nientepopo di meno che Moretti.
Perchè dovete sapere che più che sulla puntualità e sulla pulizia, fs punta sulla sicurezza, ed anzichè investire su locomotori investe in telecamere.
Quanto è costato alle nostre tasche di contribuenti oggi questo giochino?
Io sarò una sempliciotta, ma da donnetta pendolare, vorrei semplicemente avere la certezza di viaggiare ogni mattina, di potere contare su treni puntuali e puliti, di tornare a casa con la stessa puntualità.
Non mi interessano i treni rosa, dovrei oltrettutto viaggiare accompagnata per potere godere della gratuità e dovrei oltretutto sempre portarmi dietro almeno un bambino.
Non mi interessano fior fiore di telecamere sulla cui installazione sicuramente tra qualche settimana si aprirà il tema della violazione della privacy.
Vorrei viaggiare, ecco.
Sì viaggiare, niente altro.
In fondo spendo ben 62 euro al mese, qualche pretesa posso averla, o no?