sabato 27 febbraio 2010

innocente fino a prova contraria

La bella Oriana è di stage.
Le costa fatica, l'ha messa in conto il giorno in cui ha scoperto che stava crescendo Loris nel suo grembo.
Dopo circa 36 mesi di applicazione di resine per yacht di gran lusso, con contratto di somministrazione lavoro non più rinnovabile, ha deciso di riprendere a studiare.
La sua idea è il benessere del corpo e della mente e si sta dedicando con passione.
E' al secondo anno, mentre studiava Loris cresceva e nasceva.
Al mattino la bella Oriana e il piccolo sdentato Loris sempre sorridente si svegliano insieme, raccattano pannolini e biberon e di corsa dalla nonna.
Poi lo stage completamente a gratis e nel pomeriggio scuola fino a sera, così per sei giorni su sette.
Due giorni fa la bella Oriana viene accusata di avere sottratto un ferro del mestiere, le gira la testa, forte, ricaccia le lacrime.
Il ferro viene ritrovato nel lavandino, infilato per metà nello scarico.
Il giorno dopo la titolare non trova cinque euro, dei quali ha la convinzione di averli messi in un cassetto.
Riaccusa la bella Oriana, minaccia di passare al setaccio i video della telecamera puntata sulla cassa.
Di nuovo lacrime, senso di inquietudine. Crepe che diventano voragini.
Essere accusate di un crimine mai commesso è un'infamia incancellabile.
Faccio mie le lacrime della bella Oriana, non riesco a scrollarmele di dosso.
Conosco bene la titolare, ho per lei stima e rispetto.
Conosco molto meglio la bella Oriana e sulla sua moralità non ho il minimo dubbio.
Faccio mie le lacrime della bella Oriana perchè conosco la pesantezza di certi momenti, perchè so che quando le crepe diventano voragini, le giornate pesano il doppio, perchè la schiena si piega e il sorriso diventa paresi.
Ti bacio piccola

ecco perchè sto perdendo la voglia di scrivere, tengo lo schifo addosso.. non voglio trasmettervelo

martedì 16 febbraio 2010

magari, qualche pizzino qua e là

Ecco ci risiamo.
Esattamente come ai tempi della scuola, prima delle interrogazioni.
Pur non avendo grossi problemi, mi ritrovavo quasi ogni sacrosanta mattina ad alzarmi con una nausea insopportabile ed il conseguente vomito.
Seppur sono passati diversi anni, rieccomi qua.
Non ho neanche più voglia di scrivere.
Sicura che mi perdonerete, fuggo nella macchia a cercare un rifugio sicuro.
Avvisatemi quando le cose là fuori cambieranno.
Mi porto un po' di carta, magari qualche pizzino ogni tanto ve lo lancio.
Ora rischierei di essere monotona e ripetitiva.
Al rogo le streghe.
Porcaccia stasera mi hanno anche fermata i carabinieri, nessuna infrazione solo un controllo.
Si sono messi dietro la mia auto e lampeggiavano... e non ho alcun adesivo no tav attaccato all'auto.
Ma siamo valligiani della valle di susa e ci tocca anche questo

mercoledì 10 febbraio 2010

neanche al mio peggior nemico

Grazie per la solidarietà, a tutti senza alcuna distinzione.
A chi ha commentato e a chi è passato, ha letto e non ha trovato parole da lasciare.
Intanto i licenziamenti fioccano come la neve di questo lungo inverno.
Oggi avrei voluto piangere, ho anche iniziato a farlo, poi ho ricacciato le lacrime a fatica.
Due considerazioni.
La prima è la dignità assoluta dei due uomini che hanno ricevuto la lettera di licenziamento, non una parola, non una recriminazione, nulla di nulla.
Una firma e via.
La seconda è la festa che ne è seguita, i balletti e i sorrisi della strega e della figlia dell'imprenditore delle mie balle, la soddisfazione del consulente e del titolare.
Avrei voluto a questo punto piangere più forte.
Invece sono rimasta al mio posto, incapace di muovermi, di pensare, di rispondere al telefono.
Siamo in guerra ed è una guerra che pochi hanno il coraggio di combattere.
Una guerra che fa ostaggi neanche recalcitranti, ostaggi sfiniti che si consegnano al nemico alzando semplicemente le braccia.
Intanto in officina si è continuato a lavorare, come se nulla stesse succedendo.
Stasera ho ricevuto la telefonata dell'agenzia interinale che mi ha a libro paga e alla quale mi sono rivolta lunedì sera.
Dicono di stare lavorando su una lista di clienti ai quali propormi.
Dovevo proprio essere sconvolta lunedì.
Ho raccontato loro di una guerra e stanno cercando di togliermi dalla trincea.
Che fatica ragazzi... non la auguro neanche al mio peggior nemico.
Intanto qualcosa di bello sta accadendo e le mie bambine mi riempiono di sorrisi.

lunedì 8 febbraio 2010

cosa non farei per un giorno di banale ordinaria follia

Io tante cose non posso proprio dirle, perchè tengo il nemico in casa.
Dico solo che possono capitare cose belle e cose brutte proprio tutte e due insieme.
La cosa brutta è l'imprenditore delle mie balle che si arrabbia e decide che l'azienda da oggi è chiusa.
Così d'amblè sbatte fuori tutti impiegati e operai alle quattro del pomeriggio sbattendo pugni ora contro la scrivania ora contro l'armadio ora contro ogni oggetto che gli capiti intorno, urlando e sbavando come un ossesso.
Così la strega che fino a ieri era men che meno che una contabile di una piccola azienda e in questa boita di pazzi è diventata direttrice del personale, mi chiede di stampare la lista degli indirizzi dei dipendenti appena sbattuti fuori e dichiara, entro stasera faremo sapere chi sta dentro e chi sta fuori. Non contenta di tutto questo trambusto che manco ho capito come è iniziato perchè ero al telefono con la maestra di f&u, che voleva tenerla in ostaggio, perchè oggi si è resa conto che l'imbrattatele è minorenne e ad una minorenne una sorella non la si può lasciare e pazienza se per due mesi l'ha fatto senza battere ciglio.. ma oggi è il giorno delle streghe e dei piciu e tutto può succedere.
Comunque la strega contabile-direttrice del personale, in tutto sto bailame, mi riprende dicendo che DI LEO non si scrive staccato ma tuttoattaccato. Già è un problemone, scommetto che DILEO tuttoattaccato andrà in nomination per il mio errore o forse in nomination ci sono andata io, automaticamente perchè è lo spazio che fa la differenza.
C'è che là dentro si sono fatti tutti di grande fratello e pensano che l'imprenditoria sia tutta una nomination.
C'è che non mi preoccupo neanche più, che volere o volare il mio stipendio fino alla vigilia della pasqua è assicurato, poi riprenderò il mio paracadute della mobilità e qualche santo spero mi aiuterà.
Le cose belle sono tutte ancora da addivenire, speriamo che non si decida di aprire delle nomination anche per quelle.
Concludo dicendo.. un giorno normale, banalissimo, tranquillo NOOOO neh?!?

venerdì 5 febbraio 2010

Desirèe e la magistratura

Desirèe è una piccola donnetta, nata lo stesso giorno dell'imbrattatele, nello stesso ospedale, a mezz'ora di distanza. Io e la mamma abbiamo gustato insieme una di fronte all'altra le prime ore con le nostre piccole fanciulle.
Siamo diventate amiche, abbiamo cercato di diventarlo.
Un tumore l'ha portata via da Desirèe dopo poco più di un anno.
Desirèe è cresciuta, il papà la circonda di tenerezza, a guardarli c'è da innamorarsene.
Abbiamo continuato ad innaffiare questa bella amicizia ed io del loro affetto ne vado immensamente fiera.
Desirèe ha fatto del pattinaggio su ghiaccio la sua passione e così spende parecchi dei suoi fine settimana su piste ghiacciate spesso gareggiando a livello agonistico.
Intanto guarda lontano, oltre il freddo della pista.
Vede il suo futuro nelle aule di un tribunale, Desi vuole diventare un magistrato.
Non so esattamente da dove è nata questa idea, ma a sentirla parlare di magistratura, di legge sembra già di vederla.
O forse l'idea c'entra con il senso di giustizia, quella giustizia che non è stata capace di radiare dall'albo il ginecologo che ha condannato la sua mamma a morte. Quel ginecologo che curava un tumore con bagni di fango, scambiandolo prima per ingorgo mammario e poi per mastite. Quel luminare che nonostante la familiarità ha esordito "se questo ingorgo fosse un tumore, farebbe bene a prepararsi la bara"
E ieri sera, guardando annozero, ho pensato lungamente alla piccola Desi, così diversa dall'imbrattatele ed ho sorriso lungamente, quei sorrisi pieni di lacrime
La vita è ben strana, mezz'ora di differenza e così straordinariamente determinate.
Se la vita andrà come io e il babbo di Desi speriamo vada, avremo una fumettista decisamente originale ed un magistrato serio e determinato.
Che Dio o chi per esso le assista, sempre.
Forse possiamo ancora farcela, noi ce la stiamo mettendo tutta, ma proprio tutta tutta,

lunedì 1 febbraio 2010

Fanculo il legittimo impedimento

Vedere Tiberio a spasso con il suo cane mi stringe il cuore.
Tiberio è un omone.
Ha perso il lavoro più di un anno fa, insieme ad altri cinquanta colleghi.
Nessun ammortizzatore sociale, nulla di nulla.
Messo alla porta dopo mesi di mancato stipendio.
Tiberio l'ho conosciuto sei mesi fa, abbiamo condiviso qualche mese di lavoro in una piccola azienda che purtroppo ha chiuso per mancanza di credito.
Quando Tiberio è stato assunto, la moglie aveva telefonato alla titolare, una dolcissima telefonata, piena di riconoscenza.
Tiberio ha così ripreso a rasarsi, ad uscire e a sorridere.
Ho incontrato Tiberio qualche giorno fa, portava a spasso il suo cane.
A guardarli bene sembrava che il cane portasse a spasso Tiberio.
Li ho fermati entrambi, sfoderando uno dei miei migliori sorrisi.
Lui ha ricambiato per un attimo e poi mi ha detto tutto d'un fiato "non cerco più lavoro, nessuno mi prenderà mai, sono stanco".
Tiberio arriva dalla Romania, chissà quante speranze nell'affrontare il viaggio dalla sua terra alla mia.
C'è differenza tra la disperazione di Tiberio e la disperazione di un connazionale?
Tiberio mi fa male, mi stringe il cuore.
Ora ditemi, che senso ha votare per il legittimo impedimento?
Quale è la priorità in questo paese? Tiberio o il legittimo impedimento?
Questo piccolo stivale sta perdendo i pezzi e pochi sembrano rendersene conto.
Fanculo il legittimo impedimento.