domenica 1 marzo 2009

Voglio il paraorecchie



Ho deciso, andrò in giro con il paraorecchie anche d’estate. Ne realizzerò di carini, caldi, freschi, floreali, fluorescenti, insomma mi sbizzarrirò, devo è una questione di salute psicofisica.
Un uomo di cinquantanni ha perso il suo posto di lavoro. Guidava una delle tante auto blu, tra i pochi tagli che hanno fatto hanno tagliato proprio la sua. E’ rimasto a piedi e sta sollevando l’opionione pubblica. Mi indigno anche io per tutte le auto blu che peraltro pago essendo cittadina italiana, ma non fatemi sentire colpevole. Quanto ha guadagnato quel signore in questi anni? Sicuramente tre o quattro volte il mio stipendio, per molte meno ore di lavoro.
Si è chiusa una porta si aprirà un portone, a me lo dicono almeno quattro volte al giorno, come il mangia una mela che leva il medico di torno. Ricordi Patascia quante volte ce lo hai ripetuto 'sta menata del portone quando si parlava di fusione per integrazione? Scusate, Patascia, per la cronaca, è il manager che seguivo per la principi&co spa. Patascia, al momento nessun portone aperto, cosa dici? Ah devo continuare a sperare, ti aggiornerò, tu continua a leggermi. Lei intanto continua a lavorare per il principe danzante, è fuggita a Milano insieme agli altri manager mentre ci vendevano gli uffici sotto il naso. Lei era di Milano.
Altro mio comportamento nocivo: compro le arance direttamente dal produttore, qualcuno mi fa notare che non è giusto, perché in questo modo se il mio esempio venisse seguito da tanti, la grande distribuzione si vedrebbe costretta a tagliare dei posti di lavoro e che dire dei piccoli commercianti poi, si vedrebbero, grazie al mio sconsiderato comportamento, costretti a chiudere le loro serrande, poco importa se per ogni chilo di frutta io in questi anni ho speso quattro volte tanto, frutta che il giorno dopo mi vedevo peraltro costretta a buttare più della metà.
Tranquilli se non trovo l’idea e il lavoro, tra qualche mese, non potrò comprare le arance neanche dal produttore, andrò a raccogliere quelle lasciate a terra, dopo i mercatini rionali.
Venerdì inoltre ho sentito parlare un imprenditore del caffè, mi è piaciuto veramente tanto, mi piacciono le persone che hanno passione per il loro lavoro. Parlava di solidarietà. Prende il caffè da produttori del Guatemala e dal vattelapesca, sincerandosi delle condizioni di lavoro di chi sui campi raccoglie i chicchi, perché sapete, sottolinea, mi girerebbero le scatole se sapessi che mio figlio dopo un’intera giornata di duro lavoro fosse pagato un euro. E’ una questione di etica, di stile, di pensiero, di cuore.
Sono andata a cercarlo dietro le quinte, abbiamo parlato a lungo, deve essersi sentito importante perché si è lasciato andare, mi ha svelato nomi di clienti che serve e che ha servito. Nomi noti, che conoscete tutti: papi, stilisti, imprenditori, politici.
Wow che occasione d’oro, gli chiedo se è interessato alla mia collaborazione, il sorriso stampato sul suo viso non si cancella, si accentua, gli occhi si stringono e poi mi dice: io in carcere ho tutta la collaborazione che voglio.
Il giorno dopo ho incontrato il mio amico cieco, collabora con l’amministrazione comunale, viene pagato 228 euro al mese, percepisce anche la pensione di lavoro e di invalidità, ma chi si occupa dei diversamente abili gli ha trovato un posto di lavoro di tutto rispetto, per toglierlo dal suo isolamento. Nonostante la sua cecità lui è attivissimo, gestisce il centralino e altro, lavora quasi tutti i giorni. Mi informa che ora l’amministrazione comunale si avvarrà per certi servizi dei ragazzi delle carceri.
Dopo il mio amico cieco, Orsola, oss in una casa di riposo. Sospesa per qualche mese dal lavoro, perché le cose, dicono le suore che gestiscono la casa di riposo, non vanno granchè bene. Sospesa perchè sospenderla costa meno del licenziarla.
Orsola è indignata, lavoricchia in nero in questi mesi, continua ad informarsi sulla situazione della casa di riposo, i letti sono tutti pieni, le pazienti quando le oss si assentano per malattia o ferie vengono legate al letto e imbottite di farmaci, così le raccontano le sue ex colleghe, fidandosi dei segni lasciati dalle cinture sulla pelle delle pazienti e dalla loro scarsa lucidità.
Orsola sottolinea anche la sorpresa di vedere queste suore cambiare ogni sei mesi l’auto, auto di un certo valore.
Siamo rimaste d’accordo che presto faremo una rapina in una banca locale, se ci andrà bene, nessun problema. Nessun problema anche se ci andrà male.
Io chiederò di diventare la collaboratrice dell’imprenditore del caffè oppure nella peggiore delle ipotesi, lavorerò presso l’amministrazione comunale. Abbiamo scelto apposta una banca locale, l'amministrazione deve dare precedenza ai carcerati che hanno delinquito (da delinquere, correggetemi) nel loro territorio.
Ah, dimenticavo, potrei sempre tagliarmi un dito, continuano a moltiplicarsi le offerte per le categorie protette!!
Patascia, patascia .. sai dove potresti mettertelo il portone?

4 commenti:

Patty ha detto...

ho già pronto l'elenco dei mercati della zona. Le mel te le lascio, sono allergica!

Minu ha detto...

le mele me le vado a raccogliere direttamente dall'albero di mia sorella. Patty stanno per mettere al bando degli orti qui nella zona.
Se riesco ne prendo uno, poi ci metto due galline e facciamo a gara a chi vende più uova. Il fico.. potrò anche metterci una pianta di fichi e finalmente vendere fichi&uova!!!!!

the muffin woman pat ha detto...

io le arance le ho prese al Lidl perchè Balza mi ha regalato lo spremiagrumi. Ma mi sveglio troppo tardi al mattino per fare la spremuta e ogni giorno faccio il funerale a una.
oggi sono andata da mio cugino che ha capre, pecore, mucche, vitelli, galline, conigli, cani , gatti, maiali e maiali giganti.
gli ho detto se mi ospita.
....non come animale:))

Minu ha detto...

maiali e maiali giganti.. c'è differenza. Non so se sia ancora vivo, ma qualche anno fa ai laghi baita, una sorta di parco con un laghetto artificiale, un ristorante e giochetti per bambini, se ti tappavi bene bene bene il naso, potevi avvicinarti alla casa del maiale XXL. Talmente obeso da non riuscire ad alzarsi.
Non è che tuo cugino ospiterebbe anche me? ... potrei sempre fargli le fusa