sabato 28 febbraio 2009

l'importante è crederci

L’ho incontrato due volte in due giorni.
Lui, serio, parlava venerdì del suo mestiere di panificatore e il giorno dopo di politica. Perché lui è l’uno e anche l’altro. Tutto tranne quello che all’inizio pensavo che fosse: un famoso jazzista.
L’ho incontrato per la prima volta sulla spiaggia del lago grande. Avete presente Sting? Ecco, così. Proprio figo così.
Talmente diverso da tutti quelli che mi circondavano da risultare, non so esattamente perché, un jazzista perdipiù inglese.
Amo il jazz, pur ignorando i nomi dei protagonisti, mi piace la sua musicalità e soprattutto il sax.
Pensavo fosse un jazzista perché in quei giorni si svolgevano le jam session ad avigliana, la due laghi avigliana jazz festival.
L’abbiamo incontrato qualche sera dopo io e il fuggitivo in una trattoria del luogo. Cibo e jazz, musica dal vivo. Lui era al tavolo di fronte al nostro, applaudiva ad ogni passaggio musicale, noi solo al termine del brano. Questo ha avvalorato ancora la mia idea che fosse un famoso, molto famoso addirittura, jazzista. Noi cercavamo di darci un tono applaudendo quando applaudiva lui. Tutta la sera a fare i pappagalli, ridendo come matti, complice il vino.
Poi la ragazza di ipanema, la donna seduta al suo fianco si alza e presta la voce alla musica, è fatta.
Porcaccia, due famosi jazzisti in un locale, e non potremo neanche dire che abbiamo mangiato vicino al tavolo di… chi sono? Per dio chi sono?
Escono prima di noi dal locale, noi siamo ancora immersi nei fantastici dolci della bella hostaria, completamente inebetiti dalla musica, dal cibo e soprattutto da bacco.
Ridendo, barcollando e cercando di darmi un tono, curiosa come sono, la domanda è uscita prima che la pensassi, complice il fatto di avere visto l’oste e l’ostessa parlare amichevolmente con i famosi jazzisti.
“Scusi la curiosità, i signori che sono appena usciti, lei è una famosa cantante jazz, non ricordo il nome, lui, lui invece è..?”
L’oste e l’ostessa si sono scambiati un’occhiata, mi hanno squadrata, e poi con il tono che normalmente si riserva ai pazzi, scandendo bene le parole hanno detto quasi in coro “lei, la moglie, non sappiamo, forse oltre ad amare cantare sotto la doccia ha la passione del jazz, lui non sappiamo quanto il suo mestiere lo abbia reso famoso, fa il panettiere… produce pane, beh pane biologico, forse per questo può essere che sia famoso, ah aspetti… panifica nella borgata dei bertassi” (borgata di 500 anime)
Nonostante bacco mi avesse inebriata, vi garantisco che mi sono sentita veramente un’idiota. In compenso sono certa che il fuggitivo in vita sua non abbia mai riso così tanto, giuro l’ho visto piangere mentre rideva, piegato in due. Rideva versando lacrime ancora in auto e rideva ancora quando ci siamo seppelliti sotto le lenzuola.
Rivedere il famoso jazzista parlare di panificazione con tanta dovizia di particolari, giuro, ho pensato di scoppiare in una risata senza fine anche io ieri.
Oggi l’ho ritrovato, mi si è avvicinato, ha teso la mano per salutarmi, abbiamo fatto la coda al buffet dopo una conferenza, fianco a fianco parlottavamo, sono stata sul punto di raccontargli tutto, meno male che stavolta bacco non c’era.

3 commenti:

Pennellina ha detto...

Carino questo post ....: -)

Unknown ha detto...

Bel post, Minu, gran bel post !!!
ho riso da morire anch'io ... un passaggio ho colto bene ... fuggitivo e lenzuola ... slurp ... gossip in arrivo, a meno che le lenzuola non fossero di un letto a castello ;))))

Minu ha detto...

cavolo red, di tutte 'ste righe hai colto solo fuggitivo e lenzuola, una buongustaia direi ;-)