lunedì 23 febbraio 2009

Coraline, la porta magica e chi se no?


Incredibile l’uso dell’imbrattatele di you tube. Sempre a caccia di immagini manga o cartoni giapponesi che guarda in lingua originale e se è fortunata, sottotitolati. Ieri era alla ricerca delle musiche della sposa cadavere, di Tim Burton ed è saltato fuori il trailer di Coraline.
Ne è rimasta affascinata e un tantino spaventata. Ha fatto una ricerca più approfondita e si è resa conto che il film uscirà ad aprile.
Me la sono vista arrivare in cucina, visibilmente esaltata, nonostante l’afonia conseguenza dell’avere ballato sudando tutto il pomeriggio dietro ad un carro, con un filo di voce e gli occhi sorridenti mi ha chiesto se mi andava di fare un giro in libreria oggi, sai quella piccola libreria dove c’è quella tipa che ti sta tanto simpatica e poi finisce che chiacchierate per ore?
E’ anche vero che se mi si entra in simpatia posso raggiungere il record di chiacchiere.
Perplessa la guardo e subito penso, oddio mi tocca comprare l’ennesimo libro di Elisabetta Gnone, lei intercetta, no non Fairy Oak.
E’ alla ricerca di un libro dal quale è tratto Coraline e la porta magica, Coraline di Nail Gaiman, vincitore qualche anno fa del premio Hugo per il miglior romanzo breve, le cui illustrazioni sono di Dave McKean. L’imbrattatele mi lascia sempre perplessa, ha solo dodici anni, per certi versi, molti, è una irrequieta e spensierata ragazzina, per altri la sua pignoleria e precisione nel tratteggiare personaggi mi lascia senza fiato.
C’è sempre una persona in grado di cambiare, di influenzare, di modificare la vita ad un’altra. Per l’imbrattatele deve essere stato determinante l’amicizia con una persona che tutte noi abbiamo stimato molto. Arrivava a casa nostra con cartoni animati spesso di registi giapponesi, la città incantata, laputa il castello nel cielo, ma anche la profezia delle ranocchie, il cane e il suo generale e in ultimo appuntamento a Belville. Gli unici che sopravvivevano ai filmati erano l’imbrattatele e chi in casa portava questi film. Famosa la frase di fichi&uova al termine di ogni proiezione, che dopo avere sbadigliato per tutta la durata, in media circa due ore, esordiva dicendo "peccato, già finito!"
In seguito l'imbrattatele ha scoperto che anche l’altra artista scoppiata di casa, Giulia, era appassionata dello stesso genere di film, e allora si sono gasate a vicenda. Sono quindi entrati in casa nostra la sposa fantasma, nightmare before Christmas e da ieri l’idea di Coraline.
Per chi fosse avezzo a certi generi, sia avvisato, ad aprile appuntamento al cinema, tutti a vedere Coraline, che sicuramente non riempirà le sale, ma se riusciremo a non perderci e a trovare la sala giusta, noi ci saremo.
Una vita più semplice no eh?

5 commenti:

Princi ha detto...

Una vita più semplice non ti piacerebbe!! ;-)

the muffin woman pat ha detto...

minu io ci andrò. ma non è che me lo ricordi quando esce?
mi piace leggerti perchè mi sembra tipo il telefilm "una mamma per amica"

Pennellina ha detto...

Una figlia come imbrattatele ... il sogno di ogni mamma ;-)

Minu ha detto...

direi che non mi è andata granchè male, ho due bambine, una l'opposto dell'altra, sia fisicamente che caratterialmente.
Poi c'è zorba il gatto nero.
Fichi&uova passa con una disinvoltura notevole da trilly a csi miami..
provare per credere neh?
Una vorrebbe vivere nel centro di Torino, l'altra al centro di un bosco vendendo fichi e uova..

Minu ha detto...

Ci siamo, domani sera avremo coreline in casa. La nostra piccola libreria di avigliana si è attivata, sapeva che prima o poi sarebbe arrivata la richiesta, le case editrici l'avevano allertata dicendo che presto considerata l'uscita nelle sale, avrebbero dato il via alla ristampa in edizione lusso.
Noi abbiamo giocato d'anticipo perchè il lusso ci fa schifo e domani avremo la nostra bella copia in formato proletario a ben 7 euro, magari leggermente impolverata perchè risale al 2004...
Si è lanciata anche fichi&uova con una sua richiesta impossible, quella dei 100 gatti che hanno cambiato la storia. La loro paghetta andrà in cultura, c'è da esserne soddisfatti