Mi hai chiamata ed io non sono stata in grado di risponderti.
Frustrazione dopo la telefonata, quella del non essere riuscita a dirti quello che avrei voluto dirti e così lo tengo ancora dentro e forse, dubito, verrà fuori in un altro momento.
Vorrei andare in giro con un taccuino, formato grande, a quadretti grossi, perché non so scrivere diritta, ho bisogno di una riga, i fogli a quadretti grandi mettono più allegria, quindi mi dissuaderebbero dallo scrivere cose malinconiche o maledettamente melensi.
Quando passeggio penso, fin qui banale, pensiamo tutti.
Penso bene, penso come se scrivessi, penso e scrivo, mentalmente.
Sorrido e mi piacciono i miei pensieri. Vorrei fermarli, su un foglio a quadretti grandi, per poi condividerli, subito, consumarli freschi.
Invece stazionano lì, poi camminando si mischiano e quando ho l’occasione d’incontrarti escono tutti mischiati, senza nessun senso, bofonchiature.
Appaio come una qualunque, frustrata perdipiù.
Ecco anche quel cartello della seduta comunale straordinaria mi ha ispirata cose da dirti, ora che sei qui davanti non mi ricordo più niente, i pensieri che ancora non sono usciti, in ordine sparso oltretutto, se ne stanno tutti lì in fondo, mischiati e sembra che si prendano gioco di me.
Vorrei ficcarci dentro le mani e rimetterli in ordine, ma non sono un’esperta di enigmistica, anzi ho sempre detestato l’enigmistica.
La settimana enigmistica potrebbe fallire se tutti odiassero come me anagrammi, rebus, cruciverba e sudoku.
Scriverò un libro, un romanzo, di ottocentoventidue pagine, una unica copia, poi te la regalerò. La lunghezza ti dissuaderà dal leggerlo, ma almeno i miei pensieri rimarranno intrappolati tra le pagine e non potranno mischiarsi ed io sorriderò per essere riuscita a finalmente a fregarli, anche se avrei voluto scrivere fotterli, che in fondo se la meritano di più..
Rido, perché ora che ho scritto, so che se leggerai questo post, non capirai che l’ho scritto per te.
Che rabbia.
5 commenti:
Minuuuuu così c'incuriosisci ...
senti minu, posso rigirare il post al mio ex?
tanto gli direi le stesse cose.
e sento le stesse cose. :)
e avevo pensato di scrivergli:)
e la gente che ti guarda quando sorridi/o? dove la mettiamo?
Odi l'enigmistica ma sei stata altamente enigmatica! Se il tuo scritto si riferisce, come credo, a un uomo, vedi di non lambiccarti troppo il cervello, non farti male, non lacerarti. Rimanere al palo genera solo frustrazione in abbondanza. Usa invece le parole, esci fuori, scopriti, non aver paura di niente e di nessuno, poi starai sicuramente meglio perché in un senso o nell'altro dovrai mettere il punto che segnerà un nuovo inizio o forse una fine, ma dopo il punto il senso della maiuscola è proprio quello, un rinnovamento della frase.
Quindi decidi: o parli, o scrivi e comunichi con lui o taci, ma tacendo rinunci.
Baci. Luz
@pat
prendi.. fa parte dei pensieri in condivisione
@luz
il destinatario è un uomo, giusto.
Non con sfondo romantico, purtroppo mi sono già espressa in tal senso, ed tutto si è concluso con un punto a capo maiuscola obbligatoria.
Il problema è di tipo colloquiale.
Il tipo non ama le banalità e tutto deve avere un nome e un cognome, un perchè e un percome.
Una sorta di discorso processuale.
Dovreste vedere quello che riesco a partorire io inibita dai suoi clichè mentali.
Sarei da filmare.
Vedo che anche per iscritto rien a faire.
Vi abbraccio, così, perchè mi va!
pensa che io ho il problema opposto... scrivo ma non su LUI perchè ho paura che capisca che il post è per LUI :)
e comunque una volta - per dirgli proprio tutto a chiare lettere - gli avevo anche mandato una mail con ricevuta di ritorno...
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