C’era una volta, neanche tanto tempo fa, un principe azzurro. In realtà non era neanche tanto azzurro ma piuttosto plumbeo. La malvagità lo dilaniava tanto quanto i suoi brufoli, amante di se al punto tale che Narciso al suo cospetto era nessuno.
Dirigeva una squadra di camici bianchi, la frase con la quale li schiavizzava, tenendoli soggiogati, era la seguente:
“non preoccupatevi, tanto di qua non ci muoveremo mai, e semmai un giorno il vostro nome troverete scritto nelle liste di mobilità, non dovrete prendervi pena, si tratterà solo di una prassi”
I camici bianchi parevano sotto l’effetto di un incantesimo, sortilegio che vietava loro di rivolgere parola o solidarietà alcuna agli altri abitanti del regno.
Tra i camici bianchi c’erano delle cortigiane, che si ritenevano avvenenti e bramavano le attenzioni del plumbeo principe, il quale aveva una propensione ai rapporti intrapersonali nonché extraconiugali.
Tra le tante cortigiane ne scelse una, strappandola dalle braccia del marito e della prole. Fece cucire sul di lei camice dei gradi e se la tenne al fianco, per potere meglio rimirare il suo profilo.
Ne nacque un grande amore, unilaterale poiché vissuto unicamente dalla cortigiana dai bruni capelli, abituato lui a prendere senza preoccuparsi dei sentimenti altrui.
Il nostro plumbeo principe aveva anche altre mire, notariamente avido, insaziabile e implacabile, alla bruna cortigiana intendeva affiancare una cortigiana dai biondi e lunghi capelli, che doveva sicuramente avere patito la fame, poichè alla esile creatura si potevano contare le ossicina. La bionda creatura non era nativa del regno, proveniva da terre confinanti, terre molto ambite dal principe plumbeo, che sperava da sempre un domani di potere conquistare e dominare.
In mezzo a questa situazione già di per se complicata, una nuova cortigiana comparve a turbare i sogni del principe. Il suo compito consisteva nel cercare nuova servitù per il palazzo.
I continui contatti con il plumbeo principe la portarono ad innamorarsene perdutamente. Ne nacque una lotta tra cortigiane….
Fine prima puntata, to be continued
Dirigeva una squadra di camici bianchi, la frase con la quale li schiavizzava, tenendoli soggiogati, era la seguente:
“non preoccupatevi, tanto di qua non ci muoveremo mai, e semmai un giorno il vostro nome troverete scritto nelle liste di mobilità, non dovrete prendervi pena, si tratterà solo di una prassi”
I camici bianchi parevano sotto l’effetto di un incantesimo, sortilegio che vietava loro di rivolgere parola o solidarietà alcuna agli altri abitanti del regno.
Tra i camici bianchi c’erano delle cortigiane, che si ritenevano avvenenti e bramavano le attenzioni del plumbeo principe, il quale aveva una propensione ai rapporti intrapersonali nonché extraconiugali.
Tra le tante cortigiane ne scelse una, strappandola dalle braccia del marito e della prole. Fece cucire sul di lei camice dei gradi e se la tenne al fianco, per potere meglio rimirare il suo profilo.
Ne nacque un grande amore, unilaterale poiché vissuto unicamente dalla cortigiana dai bruni capelli, abituato lui a prendere senza preoccuparsi dei sentimenti altrui.
Il nostro plumbeo principe aveva anche altre mire, notariamente avido, insaziabile e implacabile, alla bruna cortigiana intendeva affiancare una cortigiana dai biondi e lunghi capelli, che doveva sicuramente avere patito la fame, poichè alla esile creatura si potevano contare le ossicina. La bionda creatura non era nativa del regno, proveniva da terre confinanti, terre molto ambite dal principe plumbeo, che sperava da sempre un domani di potere conquistare e dominare.
In mezzo a questa situazione già di per se complicata, una nuova cortigiana comparve a turbare i sogni del principe. Il suo compito consisteva nel cercare nuova servitù per il palazzo.
I continui contatti con il plumbeo principe la portarono ad innamorarsene perdutamente. Ne nacque una lotta tra cortigiane….
Fine prima puntata, to be continued
autore: the musketeers all together
11 commenti:
ma che bella questa storia ... sono curiosissima di leggere le prossime avventure del P.P. (principe plumbeo) ... mi sa che ne leggeremo delle belle ... non posso che fare un pò di pubblicità anche sul mio blog !;)
un abbraccio
Red, i protagonisti che si muovono in questa storia, esistono realmente, si muovono in un mondo senza valori alcuno. Le moschettiere hanno cercato di donare loro un qualchè di umanità e di spessore
Che storia interessante
quella del prince regnante
suspance e intrighi in questa corte
all'insaputa dell'ignara consorte
ne leggeremo ancora delle belle
tra principe cortigiane ed ancelle
La storia potrebbe anche avere un seguito con vignette talmente è surreale!!!!tipo manga!!!!
Camu, non ritengo una buona idea tratteggiare i personaggi usando il lapis. La cattiveria e l'insensibilità soprattutto del principe pumbleo e più avanti leggerete di altri personaggi sarebbe difficile da fare vivere in uno storyboard.
Le moschettiere hanno deciso di usare le parole per descriverne i profili e le gesta affinchè ognuno possa immaginarli senza esserne del tutto turbati, usando i filtri e i limiti concessi in dotazione alla propria fantasia e personalità
aaahh..capisco non vuoi che i lettori siano troppo deviati dal disegno e si perdano tutta l'enfasi dei racconti!!!!
Ma io l'ho vissuta questa storia.... non ero il principe, e nemmeno una cortigiana... solo un misero osservatore (praticamente un guardone và)....
Quanti principi plumbei, e quante cortigiane allieteranno le nostre fantasie fiabesche? e per quanto tempo ancora?
Buona domenica...
la corte e il popolo che gira intorno alla favola del principe pumbleo è molto numerosa. Alcuni avevano la sfortuna di vivere nel palazzo, i più sensibili avevano esattamente la percezione di quanta cattiveria emanasse il principe, su di loro l'incantesimo non ebbe effetto purtroppo. Chi viveva lontano dal regno, perchè costretto a lavorare nei campi distanti dal palazzo, in ogni dove, perchè il regno aveva possedimenti in tutto il territorio italiano, aveva una percezione (se l'aveva) molto affievolita della realtà..
Insomma Maurizio si tratta di una vera saga che le moschettiere hanno già scritto e che pubblicheranno sul blog e molto prossimamente.. beh questa è una sorpresa che troverete sotto l'albero
al falco che ha ripreso il suo volo con simpatia, Minu
Ciao Minu, grazie per aver visitato il mio blog e grazie per la tua solidarietà....sapessi quante volte mi devo scontrare con la stupidità umana, è un pozzo senza fondo.
Il nobel per la fisica di E=mc2, durante un convegno di scienziati che lo mettevano all'angolo in quanto di religione ebraica, disse che di due cose pensava di esser certo: l'infinità dell'universo e quella della stupidità umana, ma che per quanto riguardava la prima....non ne era poi così certo! Beh, come non essere d'accordo??
Bello il tuo blog, aspetto le prossime puntate del P.P.!
A presto!Syl
Minu' : il tuo è veramente un blog di tutto rispetto !!!!
il nostro è quello dei poveretti (come tanti ) lavoratori x-pharma , ti siamo grati per la Tua presenza
vieni a trovarci e se vorrai ti daremo la cittadinanza onoraria
Ringrazio Nostradamus per la cittadinanza onoraria su x-pharma, spero scelta condivisa anche dai suoi colleghi. Forza Nostradamus il motto dell'azienda per la quale lavoravo era RESISTI-RESISTI-RESISTI, lo facevano incidere su biglietti e gadget impossibili. Un motto che anche qualche lavoratrice ora disoccupata ha fatto proprio.
Ora sta a voi RESISTETE-RESISTETE-RESISTETE.. con successo però
Un abbraccio, virtuale, ma pur sempre un abbraccio
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