mercoledì 26 agosto 2009

L'ultimo crodino

Bene che erano mesi che non versavo lacrima, così però è sicuramente esagerato, penso con ieri di avere esaurito anche le scorte, sicchè per un po' dovrei essere a posto.
Niente vetri puliti, dopo avere disseminato lacrime anche tra le lenzuola spiegazzate, mi sono alzata e ho fatto volantinaggio dei miei curriculum vitae.
Per sfuggire alla solitudine mi sono immersa nella confusione dei centri commerciali lasciando qualche busta negli uffici amministrativi.
All'IKEA ho rimediato un mare di candeline che ho disseminato ovunque e stamattina tutto sapeva di vaniglia e di mela verde, persino il pelo di Zorba.
Infine, i miei amici della videoteca, mi hanno consigliato la visione de "l'ultimo crodino", così, giusto per darmi nuovi spunti professionali.
Per chi non lo avesse ancora visto: PRENDETELO A NOLEGGIO.
Lo sfondo della storia è la mia valle, la valle di susa, non ne esalta tutta la sua bellezza, penso si sia trattato di una scelta voluta, per sottolineare il dissesto che ha subito nel passaggio da realtà contadina a quella industriale.
Vi basterà per avere una panoramica del posto in cui vive il popolo dei ribelli no tav, per farvi capire perchè stiano difendendo così caparbiamente il loro territorio.
Unico neo, appunto, l'indugiare della telecamera sulle scritte NO TAV disseminate ovunque, prestateci attenzione, quasi mettendole in ridicolo, anche perchè all'epoca in cui si sono svolti i fatti il movimento non era ancora attivo, ma come sostiene Camu, da qualche parte dovevano uscire i soldi per la realizzazione del film.
La trama prende spunto da un fatto di cronaca che ai suoi tempi ha scosso la comunità valligiana, intendiamoci, l'ha scossa dal gran ridere.
E' la storia di due amici, Pes e Crodino, che trovandosi alla canna del gas, decidono di realizzare il colpo del secolo, ovvero rubare la bara di Enrico Cuccia e di chiederne il riscatto.
Per uno scambio di omonomia lo chiedono ai Cuccia sbagliati.
Lasciano messaggi telefonici sulla segreteria dell'azienda dei Cuccia sbagliati, chiamano quasi sempre dalla stessa cabina davanti al bar da loro frequentato.
Per loro si sono mosse le grandi menti dell'intelligence italica.
Al processo, che voi non vedrete, persino il giudice era piegato in due dal ridere.
Talmente ridicoli e nello stesso tempo commoventi, che hanno rimediato 45 giorni agli arresti domiciliari e uno di loro è stato riassunto nell'acciaieria presso la quale lavorava prima del misfatto.
Vedetelo, ne verrà la pena, parola di donnetta di pianezza.
Ora... quale feretro mi consigliate di trafugare?

7 commenti:

Semalutia ha detto...

(Speriamo presto) quello di Berlusconi!

the muffin woman pat ha detto...

ahahahah semalutia, giuro
giuro che ho pensato la stessa dientica cosa

volevo scrivere.
silvio.ah è ancora vivo??
e secondo me a casa sua ti diranno che puoi tenertelo

Lu ha detto...

Quello "del defunto ideale", ad esempio (ti dice nulla?)...
Ciao Minu, e in bocca al lupo. Un augurio che tutto si risolva a breve, davvero.

Spinoza ha detto...

Mah, ci avete Gianni Agnelli a un tiro di sputo... magari riuscite ad accaparrarvi anche un po' dell'eredità!

Minu ha detto...

@Spinoza
sono indecisa tra Giovanni Agnelli per una questione ambientale, feretro a km 0 oppure la mamma del Silviastro

Minu ha detto...

@Semalutia, Woman Pat
quando sarà facciamo il colpo del secolo.. ma non chiediamo il riscatto a Veronica, rischiamo una porta in faccia

Minu ha detto...

@LU...
non mi viene in mente nulla, un aiutino? ;)