Mantenere il proprio posto di lavoro oggi è veramente complicato, raggiungerlo per i pendolari ancora di più. Treni in ritardo, soppressi senza nessun preavviso, sporchi e ancora peggio pericolosi. Sulla sporcizia posso spendere due parole avendo a suo tempo conosciuto chi si occupa di appaltare i lavori alle imprese. Si è adoperato in diverse circostanze per cercare di cambiare appaltatori, ma a quanto pare il suo impegno ha indispettivo gli alti vertici (non diteci che viaggiano mazzette?!?). Ci sono stati tempi in cui i pendolari si sono organizzati ed hanno portato avanti una lotta fatta a colpi di esposti per arginare la situazione ritardi.. e c’era chi quotidianamente ogni mattina scriveva a Raffaele Guariniello informandolo delle sempre maggiori difficoltà nel raggiungere il posto di lavoro. La magistratura è intervenuta, i pendolari sono stati risarciti sotto forma di sconti sugli abbonamenti ed i treni miracolosamente per un certo periodo raggiungevano le stazioni in orario.
Mi chiedo se sia giusto fare intervenire personaggi importanti per risolvere problemi che non dovrebbero neanche esistere se ci fosse una giusta organizzazione.
Due dei passeggeri (spero anche di più,a me sono arrivate due segnalazioni) hanno reclamato chiedendo spiegazioni e scuse scritte.
Per tutta risposta alle lamentele orali fatte all’accoglienza clienti da un gruppo di viaggiatori, dopo avere aspettato per oltre mezz’ora il treno, l’impiegata ha minacciato di fare intervenire la polfer poiché il tono dei pendolari non era sereno e rilassato, d’altra parte dopo una giornata di lavoro e senza la certezza di sapere a che ora puoi fare ritorno a casa sfido chiunque a non perdere la calma. Ma si sa nel nostro belpaese ultimamente si è deciso di fare lavorare le forze dell’ordine, caso mai Brunetta decidesse di chiamarli fannulloni!
Pensare che in questi casi basta comunicare, ma tale verbo risulta il più delle volte sconosciuto (a proposito il volume degli altoparlanti è diminuito mentre è aumentato quello delle pubblicità trasmesse a ciclo continuo, altra domanda pericolosa, come mai i televisori che proiettano le pubblicità non si guastano mai mentre i display indicanti orari e ritardi sono spesso non funzionanti?)
Tutto questo la sera di martedì 18 novembre. Può bastare secondo voi?
Naturalmente no, il mattino dopo i nostri poveri e sempre più infelici e rabbiosi pendolari hanno dovuto aspettare il treno mezz’ora e siccome la giornata era freddina, FS per potere venire incontro ai passeggeri ha pensato di riscaldare per bene le carrozze, al punto di arrostirne una e di tenerne una chiusa (forse perché non era abbastanza “calda”). Insomma l’eccessivo zelo di FS ha mandato quasi in fiamme una delle carrozze e i pendolari arrivati ad Alpignano hanno dovuto cambiare treno. Insomma questa gentilezza è costata alle tasche dei lavoratori ben più di 40 minuti di ritardo…
FS ha risposto per iscritto alle lamentele sottolineando che
“in queste circostanze, la complessità della situazione impone che le decisioni vengano prese nel corso dell’evolversi degli eventi, avendo ben presente che l’obiettivo è contenere la criticità e ridurre al minimo i possibili disagi per la Clientela”
Prendiamo l’abitudine di segnalare ogni disservizio, facciamo capire a chi gestisce il servizio pubblico e non che i cittadini sono attenti e se subiscono denunciano e si incaz…ano!
4 commenti:
Non basta... siamo arrivati ad Alpignano e siamo scesi dal treno, non perchè avvisati del pericolo da capotreno, ma perchè non si riusciva + a respirare (noi eravamo proprio nella penultima carrozza, quella che stava prendendo fuoco!). C'era gente che filmava e fotografava con il telefonino ... l'ha dovuto ammettere anche il direttore delle fs!!
L'altro treno arrivata sul binario di fianco (non credete che ci sia stato l'intervento tempestivo delle FS erano semplicemente gli altri treni in ritardo accodati!!!), abbiamo dovuto attraversare sui binari (nb: stava arrivando l'altro treno e ci trovavamo in un punto in cui, per una curvatura del percorso, non lo si vedeva arrivare).
Con tutte le persone che avrebbero dovuto salire sui tre treni ritardatari abbiamo ripreso il viaggio fino a Porta Nuova.
Naturalmente non è finita qui perchè la marea di gente si è riversata sui pulmann strapieni ed insufficienti e, con ampio ritardo e riposatissimi, siamo arrivati a scuola o sul lavoro.
NB: i bonus per questi disguidi sono delle vere e proprie prese per il culo!!!
Quanto potremo ancora andare avanti così?
Posti di lavoro che si perdono per colpa di non si sa bene chi,sanità allo sfacelo con mesi e mesi di attese per semplici ecografie,il mondo della scuola che si sta sgretolando e che si porta appresso tragedie come quella di oggi di Rivoli,compagnie aeree che non volano più, treni obsoleti che sembrano carri bestiame....e mai nessuno che paghi in prima persona per nulla!!!!!il sistema non potrà reggere per molto!!!!!una volta si indignavano solo coloro che erano toccati dai disguidi ora l'impressione è che l'indignazione si stia espandendo, speriamo possa servire a qualcosa!!!!
stasera ero in stazione a porta nuova ed ho notato che l'audio dei televisori è stato abbassato ed i ritardi dei treni erano segnalati sia visivamente che tramite gli altoparlanti. continuiamo a segnalare, non facciamoci sempre schiacciare
a proposito di sanità.
Pochi giorni fa ho accompagnato mia madre all'asl di Alpignano* per una visita cardiologica. Tanto di più squallido e sporco io non lo avevo ancora visto nei miei 43 anni. Muri scrostati, pavimenti luridi e tanto di più. Per fortuna, e va detto, il personale infermieristico era gentile e disponibile.
Mi chiedo come sia possibile negli anni 2000 lasciare che certe strutture versino in tale degrado. Questo squallore fa sentire il paziente ancora più depresso, ammalato e povero.
Hai ragione Camu, basta guardarsi intorno per rendersi conto che siamo arrivati ad un punto di (quasi spero) non ritorno. Io come cittadina, preferisco pagare l'ici e quanto altro mi spetta per avere un servizio migliore. Basta tagli alle tasse, ognuno paghi in base al proprio reddito e in base ai propri possedimenti. Lotta all'evasione fiscale. Servono soldi per ristrutturare, per la ricerca, per le scuole, per la sanità.
firmato: cittadina del mondo sempre più indignata
* Alpignano città del nord Italia, regione Piemonte, circa 18000 abitanti.
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