martedì 27 aprile 2010

dono senza prezzo

Vanno a spasso di notte, aspettano il buio, il silenzio.
Lacrime.
Lacrime nel vederlo affrontare il funerale quasi in completa solitudine, quel ringraziare i vicini di casa, chiamarli ad uno ad uno, perchè nessuno aveva il coraggio di avvicinarsi troppo.
Quel mettermi tutte le chiavi di casa tra le mani non appena uscito dal carro funebre, quell'espressione seria che si schiude in un sorriso nel vedermi, regalandomi un dono che non ha prezzo.
La sua bambina che mi viene incontro e mi bacia con il suo sorriso timido e gli occhi umidi, quel mio richinarmi per donarle il bacio che l'imbrattatele e fichi&uova mi hanno consegnato tutto per lei al mattino prima di scuola.
Quell'osservare la tomba di famiglia, quella grossa pietra che contiene sotto la sua terra i beni a lui più preziosi, prima di tutto quello della sua adorata moglie.
Quel confessarsi per la prima volta durante il corteo funebre, quel suo ne varrà la pena sacrificarsi così tanto? Raccoglierò i frutti? Ci sarà un momento?
Davvero paga la solitudine nella quale ci caliamo per fare crescere i nostri figli?
Ieri quel corteo ci ha reso ancora più intimi, ancora più stretti.
Conservavo le sue chiavi di casa nelle mie tasche, attenta a non perderle.
Eredità pesante che da domani affronterà, oltre alla quotidianità dell'essere un uomo e un padre solo.
Schiacciato, ieri l'ho visto schiacciato e smarrito.
Oggi ho un dolce compito in più, quello di farlo sorridere.
Difficile credere in Dio, difficile per una donnetta che già crede poco.
Difficile ieri dire io credo.
Ciao Adele, dolce donna, dolce nonna.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Sgomento e tristezza in questo post.
Lacrime che scendono.
Perchè la vita si accanisce così?
Un abbraccio a D. al suo papà, non vi lasceremo soli.
Alla donnetta con un cuore grande come una casa un abbraccio ancora più forte.

bull...dozer

il cuoco ha detto...

Non ci sono parole in questi momenti , ma solo pensieri che volano a cercare il motivo del perchè deve succdere...
Ci vuole tanto coraggio ma le donnette di pianezzane hanno sempre avuto da vendere Ciao

Lu ha detto...

Mi resta giusto un pizzico di razionalità. Una presa, come di sale - appunto - in zucca.
Ma quella fa tutta una sceneggiata a sentir parlare di Dio (riferisco solo a nome della mia, sia chiaro). Non si parlano, da ben prima che morisse mio padre. E da allora la frattura è insanabile.

Forse è anche per questo che non ho molto da dire, per una sorta di premura.
Di quello che ti capita posso dire che è molto bello, appari come un fulcro di momenti intensi, e suppongo sia una posizione di consegna da tutta un'orbita di persone.

E' diverso il criterio di racconto che abbiamo io e te, sui nostri rispettivi blog; ci penso ogni tanto: io forse non avrei scritto di un momento come questo, non l'avrei saputo fare senza essere didascalico e indelicato. Ma vengo a leggerlo qui, e di colpo è chiaro che era qualcosa assolutamente da scrivere. Mi capita spesso, qui da te.

Ribadisco: convincermi dell'esistenza di Dio mi manderebbe al macero i neuroni. Non è livore, è constatazione.

Minu ha detto...

@Cuoco
Grazie, spesso il coraggio scappa di casa, lasciandomi sola e sgomenta. Fortuna che poi cambia idea e forse preso da malinconia, torna a casa e facciamo pace

Minu ha detto...

@LU
E' da venerdì che penso, ne scrivo o no? Lascio che le emozioni diventino parole scritte? Poi quasi senza rendermene conto, ieri mattina ho preso le lacrime della notte e le ho messe una in fila all'altra. Mi sono sentita più leggera, è una condivisione. E' un suddividerle per bagnarmi un po' di meno. E' un trascriverle per poi riprenderle più avanti magari con meno malinconia.
Sull'esistenza di Dio preferisco non esprimermi, io ho il mio modo di prendere dall'universo la forza di andare avanti. Più che da Dio attingo dalle anime che a me sono state care, oggi anche da Adele. Questo è il mio credo, penso l'unico

Minu ha detto...

@Bull dozer
io e te ci siamo già parlate nella serata di lunedì. E i tuoi occhi umidi hanno detto molto pià della tua voce.
Ti abbraccio, anche me

Ernest ha detto...

ciao minu noi ci siamo conosciuti 5 minuti fa ma voglio dirti che ti sono vicino e ti mando un abbraccio!

Minu ha detto...

@Ernest
Ciao nuovo spassoso e squassoso "incontro". D'ora in poi leggerò te, così mi evito lo sforzo di saltellare da un giornale all'altro, tanto hai la stessa mia visuale ;(

the muffin woman pat ha detto...

minu, siamo qui per questo.
per distribuire i nostri pensieri e fare la nostra testa un pò più leggera.
ora che ne custodiamo un pezzetto per ciascuno, sono certa che ti sentirai un pochino meglio.
Coraggio papà.
Che si senta d'esempio a chi scappa dal ruolo di genitore.
Ti abbraccio

lasettimaonda ha detto...

Che malinconia questa vicenda, Minu.
Da un'altra, che in quanto a fede è messa maluccio, ti dico che innvece ho fede nell'uomo e nei buoni sentimenti che si custodiscono in molte persone.
Buon lavoro.Syl

Princi ha detto...

... che meravigliosa invenzione gli amici, persone vicine anche se fisicamente lontane! Questo è quello in cui credo io!
Un abbraccio forte Minu

Annachiara ha detto...

Le chiavi di casa si lasciano solo nei momenti importanti. Matrimoni...funerali... penso che sia uno degli atti di più estrema fiducia in una persona.
Ti abbraccio in questo momento di tristezza, cara.