giovedì 16 luglio 2009

Rendiamo grazie a Lilliana. sottotitoli: la 125

Con Lilliana è di tema l’attualità “violenza sulle donne”.
Ripercorre gli anni settanta. Numerose le denuncie di violenza nelle fabbriche.
Numerose al punto tale da riunirsi periodicamente in assemblea per discuterne.
Assemblee unificate, sotto l’egida dei tre sindacati.
Oceani di parole, quella del –fare- non è tra quelle pronunciate.
Lilliana freme.
Rappresenta l’indesit, fabbrica ad alto contenuto di donne.
Mi spiega che un tempo contavano i lavoratori e non le sigle di sindacato.
In questo oceano di parole, Lilliana, chiede di buttarsi tra le onde presentando la richiesta d’intervento.
Prende la parola.
Chiede ai sindacati di agire, basta con i dibattiti sterili. Propone d’incatenarsi davanti a Montecitorio, in attesa di una convocazione.
Poi l’affondo, con lo stile che ancora la contraddistingue.
Urla al microfono di non poterne più di perdere il suo tempo sentendo parlare di violenza.
Dove poi? Sembra che tutte siano state violentate.
Vuole sapere tempi, luoghi e modi.
Vuole esserci anche lei, solo per potere poi testimoniare, rincalza.
Le tolgono l’audio.
Viene travolta da una valanga di applausi.
Qualche settimana più tardi la convocazione nel palazzo del potere.
La delegazione, alla quale prende parte anche Lilliana, viene accolta da Tina Anselmi, una grande donna, anche se democristiana, mi dice guardandomi fissa negli occhi.
Tina Anselmi chiede di conoscere la donna che vorrebbe essere presente nei luoghi dei misfatti..
Lilliana si sorprende. La voce della sua protesta è arrivata al potere.
Nasce la legge 125.
Rendiamo grazie a Lilliana.
Amen.

5 commenti:

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Per come ne racconti, davvero gran donna, come non ne fano più, verrebbe da dire. Per non parlare degli uomini, s'intende :-D

the muffin woman pat ha detto...

azzo se viaggiamo di pari passo.
oggi all'autolavaggio ho avuto paura.
e ho pensato: cazzo ma perchè devo avere paura, io volevo solo lavare la mia macchina. alle 12 col caldo di luglio. ..... non sono voluta scappare. la macchine è mia e me la lavo io, non il fidanzato che non ho:)cazzo vaffanculo.
imbrattatele tappati le orecchie:))))

Anonimo ha detto...

Grande Lilliana!!!
Dove sono ORA le grandi donne?
Si sono estinte? Solo labbrone, tettone, tutto one e cervelline (sempre che l'abbiano).
Al governo sono rimaste solo le oche giulive belle.
mah!
SIGH, disperazione..

Anna

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Un racconto toccante ed una donna eccezionale.

Princi ha detto...

@l'anonimo
belle dici? sono tutte uguali e un po' plasticose ...

Grande Lilliana!!!