Circa un anno fa una media azienda del ramo tessile che lavora per un prestigioso marchio, ha effettuato notevoli investimenti e continuato ad assumere del personale fino al giorno in cui ha sfacciatamente annunciato tagli della forza lavorativa del 50% e tra il dire e il fare purtroppo alle volte non c’è di mezzo il mare. Cosicchè nel giro di qualche settimana l’azienda ha annunciato i nomi di un centinaio di lavoratori costretti al licenziamento.
Uno dei lavoratori che mi racconta quest’esperienza è ancora in forza all’azienda. Ancora per poco a suo dire, una soffiata più che attendibile lo ha messo in guardia circa il suo futuro e quello del restante 50% dei colleghi. Ipotizzano che in meno di due anni chiuderanno lo stabilimento per spostarlo nei paesi dell’est. Ancora una volta l’Italia perderà una realtà imprenditoriale.
L’esercito dei disoccupati forse precari si ingrassa ogni giorno di più. Da ruscello a fiume, presto fiume in piena. Una piena di disperati. Politica dove sei? Sindacati dove siete? E voi manager di queste aziende riuscite a dormire sonni tranquilli?
Ogni volta è un pugno nello stomaco, io non riesco ad abituarmi a tutto questo, proprio non ci riesco.
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