Ieri ho fatto l'attacchina.
Mi ha coinvolta il bulldozer che in fatto di manifesti se ne intende.
La sua esperienza risale alla seconda metà degli anni settanta. Il suo gruppo di lavoro aveva la sede nel retro della biblioteca di una grossa cittadina operaia alla periferia sud di Torino.
Quando mia madre è venuta a sapere che sua figlia, quando usciva la sera, non ballava sul cubo, tantomeno si faceva di extasy e chimica varia, è quasi svenuta.
Lei e il suo gruppo si faceva di ciclostile e attaccavano manifesti di protesta.
Tutto qui, ma in una famiglia il cui motto era "se vi chiedono per chi vota tuo padre o tua madre dovete rispondere: per il partito della pastasciutta", l'attaccare manifesti di lotta continua o autonomia operaia o libertà di scelta per le donne in materia di figliazione, è stata un'onta indelebile e indigeribile.
Quasi inutile dire che il bulldozer ha continuato imperterrita nella sua campagna d'informazione.
Così ieri siamo partite lei, io, l'imbrattatele e f&u.
L'imbrattatele pur di marinare l'oratorio del sabato pomeriggio si butterebbe in qualsiasi iniziativa, così ha coinvolto la sua amica, nonchè compagna di scuola: la dolcissima calabrese.
La dolcissima calabrese è lo specchio dell'imbrattatele, la sua immagine capovolta.
Frena l'esuberanza dell'imbrattatele, calma e paziente, un fermo ostacolo all'incontenibile vitalità dell'amica, così pensavo all'inizio "finalmente qualcuno che sappia porre dei limiti a mia figlia"
Invece nella piccola calabrese, ogni volta che la incontro, ritrovo qualcosa dell'imbrattatele e così ieri quando è stata invitata a fare l'attacchina ha reagito con entusiasmo "che bello, mamma l'imbrattatele mi ha invitata ad appendere manifesti per avigliana, sono troppo contenta!".
E visto che dovevamo attaccare, ed essendoci poco spazio sulla cartellonistica, abbiamo anche occupato lo spazio della Porchietto e del logo del suo partito, ma tant'è.
Così ora sul suo bel faccino troverete l'invito ad una conferenza che si terrà presso il teatro Fassino (papà di Piero) in Avigliana, martedì prossimo alle ventuno.
Per fare chiarezza sulla pandemia globale dell'influenza porca, due medici dell'ospedale Amedeo di Savoia di Torino verranno a spiegare il loro punto di vista a riguardo.
Per chi non conoscesse la realtà del nostro territorio, parlare dell'osp. Amedeo di Savoia, significa parlare di malattie altamente infettive, un lazzaretto dei tempi moderni.
Soddisfazione di affiggere manifesti sulla porchietto a parte, fantastico l'approccio con i commercianti.
Qualcuno il bulldozer non lo conosceva ed io ho fatto da trade d'union. Nei negozi dei commercianti antipatici non ci abbiamo messo piede, si ritenga insignito del titolo di amico delle donnette, chi ha ricevuto il manifesto.
8 commenti:
Assurdo. Senza vaccini staremmo a combattere ancora contro polio e vaiolo e tifo.
Il giorno che arriverà la peste bubbonica fulminante ci sarà sempre qualche professorone dirà di non vaccinarsi perché "le case farmaceutiche ci guadagnano".
Scusami Minu, ma mi sembra tutto davvero assurdo.
@spinoza
posso dissentire sul fatto che si scelga di non fare vaccinare il proprio figlio contro le malattie invalidanti, ma nel caso dell'influenza porca no, esclusi ancora i casi che hanno patologie già per se stesse pericolose, per questi organismi contrarre un'influenza potrebbe essere quindi fatale.
Per il resto no, davvero esagerato questo allarmismo. Credimi, cambieresti idea se ti muovessi di più nel mondo dove gli interessi di multinazionali farmaceutiche si legano a quelli degli uomini politici e ingrassano le tasche di qualche barone. Noi siamo sopravvissute senza alcun danno a due influenze con in casa della tachipirina e un antitosse più o meno potente.
Erano i tempi in cui si sognava un mondo migliore.
I consultori erano appena nati in un epoca in cui gli aborti venivano provocati da faccendiere o da medici a pagamento. Di "prevenzione" manco a parlarne, tabù!
Parità e pari opportunità, diritti, lavoro, ecologia, erano le nostre speranze...
Peccato che, proprio noi, il mondo lo stiamo rovinando....
Che tristezza!
firmato bulldozer
p.s.: non sono mai stata così politicamente estremista!
Chi non lo ha vissuto, chi non ha mai partecipato ad una riunione, chi non ha visto e sentito, non può immaginare!
Minu, sono con te, costringiamoli a dire le cose come stanno realmente! Basta farsi prendere in giro!
parola di verifica: deafter
@Princi
Ben detto, alzi la mano chi non conosce il significato della parola COMPARAGGIO, così giusto per iniziare ad entrare nel dizionario delle industrie farmaceutiche, poi continuiamo con le parole GADGET e CONGRESSI. Continuiamo o può bastare?
Minu, la penso esattamente come te e Bulldozer! Viva le ragazze, sono la nostra speranza!
Anche attaccare un manifesto, se ti spinge a "pensare" fuori dal gregge può essere utile alla crescita "consapevole". Per cui, ben vengano i manifesti se questo è lo scopo.
Sul vaccino per la maiala, anche detta porca, se ne stanno dicendo tante, compreso l'eccessivo allarmismo dei media e di una parte degli esponenti della "Sanità".
Le multinazionali ci sono sempre e comunque, a prescindere dai vaccini, ci sono quando decidono di "non concedere" i farmaci antivirali necessari a "curare" l'AIDS nei paesi del cosiddetto "terzo mondo", perchè è economicamente sconveniente. Ci sono quando incentivano cosiddetti i "protocolli sperimentali" sui pazienti oncologici (i malati di cancro) che spesso non sortiscono alcun effetto se non sulle loro "tasche". Ci sono quando "dettano legge" sulla "erogabilità" dei farmaci nel sistema sanitario nazionale...
Ma concordo con Spinoza sul fatto che non bisogna demonizzare quegli "strumenti" di cui, grazie a Dio, disponiamo per prevenire e curare alcune malattie (dai vaccini, agli antibiotici, etc.).
Comunque, la maiala non è la peste del 2000, o, quantomeno, è una delle tante pesti che ci hanno propinato negli ultimi decenni.
Notte...
a parte loris che è fighissimo:)
ops forse dovrei usare una terminologia più consona all'evento.
no dai nopn far frenare l'esuberanza della tua bambinaaaaaa
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