ovvero le lavoratrici che hanno provveduto lottando e perdendo (in parte) a contrastare le decisioni del general manager riguardo lo spostamento degli uffici commerciali da Pianezza a Milano. Donnette non è un'idea mia ma del general manager! Un vivo ringraziamento.
lunedì 16 aprile 2012
rapporti di buon vicinato
Mumble mumble.. come fare?
Semplice! Ripulendo e igienizzando l’ufficio del piano terra avrei simpatizzato con il proprietario.
Siccome sarebbe parso indelicato presentarsi con secchio e straccio ho lo pensato all’aiuto di un complice: un idraulico.
Diciamo che è stato del tutto naturale, diciamo che non è stata neanche scritta una sceneggiatura, diciamo che è stata sfiga, diciamo che l’imbrattatele questa volta non ha colpa.
Dunque.. per accelerare l’asciugamento della tinteggiatura, dei muri rasati, del battuto dei bagni e di tutte quelle diavolerie necessarie alla buona riuscita della ristrutturazione della minu casa, si è reso necessario attivare il riscaldamento.
Entrata in scena dell’idraulico.
Messa in funzione del riscaldamento, risultato: termosifoni ghiacciati.
Ahia.
Mumble mumble…
Tenta che ti ritenta, all’idraulico cade la vista su un collettore (termine che ho imparato soltanto sabato) con tanto di rubinetto.
Tale rubinetto era ovviamente collegato al piano di sotto, precisamente al soffitto del proprietario dell'ufficio.
Al rubinetto infatti erano collegati ben due tubi che spuntavano da un angolo del soffitto, due mozziconi di tubi, senza tappo.
E diluvio fu.. dall’alto, come neanche Noè avrebbe mai immaginato.
Chili e chili di carta bagnata.. ma quanto pesa la carta bagnata?
Ira furibonda da parte del ricciolo inquilino nonchè proprietario dell'ufficio, che avvisato telefonicamente si è precipitato nell’ufficio passando dall’ingresso principale e noi (fessi) ad aspettarlo nel cortile.
Ad un certo punto, con un gesto plateale.. ha aperto le gelosie e con i pugni sui fianchi urlava (URLAVA!!) “signori adesso qualcuno venga su perché qui si sta per annegare nell’acqua!!!”… esagerato.
In effetti di acqua ce n’era, non tanto da annegare.. ma in grande quantità.
Urlava anche.. “voglio i dati dell’ assicurazioneeeee” e scattava, scattava foto a più non posso, un intero reportage.
Anche noi ne abbiamo scattate, ai suoi rubinetti sospesi e alla mercanzia incautamente depositata per terra.
Per fortuna un’assicurazione esiste.. quella del sindacato.
Chi l’avrebbe mai detto che i sindacati ogni tanto a qualcosa servono!!!
Ora due considerazioni…
Una) il ricciolo inquilino nonchè proprietario dell'ufficio mi è parso un tantino sprovveduto (vorrei dire altro), possibile si tenga due mozziconi di tubo piantati nel muro, in attesa di Noè?
Due) Chi ha avuto la pensata di mantenere un rubinetto collegato ad un mozzicone di tubo è quantomeno da radiare dall’album degli idraulici.
Ps… certo che la parola pulizia proprio non ha significato per il ricciolino… c’era un sacco di polvere sotto le scrivanie, ma ho preferito soprassedere, così.. tanto per non rischiare anche la pelle
martedì 10 aprile 2012
Santiago
martedì 27 marzo 2012
Scusate l'intromissione

martedì 24 gennaio 2012
Tatanka alias imbrattatele
Tatanka ieri è riuscita a combinare uno dei suoi disastri.
Nonostante la raccomandazione di non buttare nella tazza del bagno i fazzolettini di carta… e nonostante lei ovviamente neghi di averlo fatto, ciononostante appunto, il bagno si è allagato.
Sostiene Tatanka di avere tirato l’acqua forse un po’ eccessivamente perché notava che un pezzo di carta non andava giù.
Quindi mentre l’acqua correva e correva, Tatanka sostiene di essere SOLO andata un attimo in sala, di avere rifatto il letto/divano, di avere arieggiato la camera e di essere tornata in bagno.
Sostiene Tatanka di avere notato che il bagno si era allagato, così decide di chiamarmi per evidenziare il problema.
Allertati nell’ordine l’amministratore, lo spurgatore e santo Carlo da Hubert ed avere predisposto un breve corso telefonico sull’uso del mocio vileda a Tatanka stessa, l’evento pensavo si fosse affievolito.. o almeno così credetti, fino al punto in cui il telefono tornò nuovamente a squillare.
Sostiene Tatanka di avere ricevuto la visita dell’inquilino del piano inferiore, che sollevava un nuovo problema: l’acqua correva dal nostro pavimento al suo soffitto, se ne era accorto argutamente il figlio, che intento nell’atto di liberare il suo corpo dell’acqua in eccesso, notava che il suo capo e le sue braccia si bagnavano di un liquido che sopraggiungeva al di sopra della sua testa.
Richiamato nuovamente santo Carlo da Hubert che intanto si era messo in marcia per raggiungere l’area del disastro, mi tranquillizzava mettendomi a conoscenza che nulla si era rotto e che l’acqua era scesa al piano inferiore per effetto cascata.