Quello che più mi ha stupita è stata la forza d’animo di Lucia.
I suoi occhi erano gonfi di lacrime e nonostante tutto una perfetta padrona di casa.
Appesa alla porta d’ingresso una ghirlanda natalizia, entrando le luci del pino natalizio accese.
I volontari della croce rossa chiusi nella camera da letto insieme ad Antonio, lo hanno sistemato nel suo letto, il suo cuscino sotto la nuca ormai scheletrica, la sua coperta ad avvolgere i brividi di febbre.
Così sta terminando l’anno Antonio, in attesa di chiudere gli occhi per sempre, in uno stato di semi coma, ormai incosciente per fortuna.
Sono tre anni che Antonio combatte la sua lotta contro la leucemia, la malattia nelle ultime settimane era stata debellata, il trapianto del midollo da familiare era riuscito, poi un virus ha trovato terreno fertile, nessuna forma di autodifesa pronta a combattere, così si è impossessato del suo cervello e lo sta consumando ferocemente e con lentezza.
Lucia ha voluto che trascorresse le ultime ore nel talamo nuziale, tra le sue braccia, circondato dall’affetto dei suoi figli, degli amici e dei parenti.
Eravamo in tanti ieri, mi dicono che oggi ci sono il doppio delle persone che affollavano l’appartamento ieri.
Da tutti un sorriso, una carezza, un abbraccio ai figli, a Lucia che tre anni fa aveva appreso la notizia completamente disorientata e impaurita.
Oggi Lucia è un’altra donna, più bella e forte di prima.
Ieri d’improvviso le luci dell’albero hanno smesso di funzionare, lei si è immersa nello scatolone pieno di prese e adattatori e ha fatto in modo che quell’albero continuasse a rappresentare la gioia del natale, perché così deve essere mormora.
Mi sono chinata anche io per accarezzare le guance ossute di Antonio, l’ho chiamato e gli ho detto il mio nome e lui in silenzio e dormiente fino a quel momento ha aperto gli occhi, ha cercato di parlare, si è scoperto le mani ed ha cercato di toccare le mie.
Ho pianto e continuo a farlo anche ora.
Così termina un anno non del tutto fortunato per me.
Così terminano tre anni di calvario per Lucia e per Antonio.
Così perdiamo tutti noi, anche voi, una tra le persone più belle che abbia mai conosciuto.
Questa fine dell’anno la dedico a tutte le famiglie che affrontano malattie dalle quali non sanno se ne usciranno o meno.
Auguro a tutti di avere al proprio fianco una donna come Lucia, che ha amato e che ancora ama, oggi forse ancora più di ieri.
Che il prossimo anno ci regali più gioia e serenità, a tutti, questa volta nessuno escluso.
14 commenti:
Allora questo post è anche un po' mio...Un abbraccio. Serena
Non riesco a scrivere nulla adesso. Fa male leggerti ma insegna anche a "non dimenticare" ciò che realmente conta.
Minu, quanto dolore in questa storia, quanto coraggio...Ma dove troviamo la forza di cercare, sempre, mille motivi per andare avanti, per progettare, ridere, amare a fronte di una finitudine umana sempre così tragicamente presente?
Antonio è mancato qualche ora fa, mentre il mondo brindava al nuovo anno. Resta il dolore d tutti quelli che lo hanno conosciuto e conseguentemente amato. Resta il sollievo della fine di una malattia che ha consumato un'intera famiglia. Scusate la tristezza di questo post di fine anno, c'è anche oltre il dolore l'amore, che ho sentito, infinito, palpabile in quell'appartamento. Non ci resta che godere le ore delle nostre giornate, pienamente.
Hai ragione, i tuoi post mi hanno ommossa.
Ricordarsi che ogni giorno potrebbe essere l'ultimo...non è facile, ma ci si può almeno provare, voi sani ed anche chi invece no lo è.
Siamo così fragili e precari...
Lucia è un grande donna, cercare la nomalità, le luci dell'albero, anche nella tragedia, è un grande segno d'amore e di equilibrio.
Hai ragione, il tuo racconto trasuda amore e olore.
Buon anno.Syl
@Syl
Buon anno anche a te Syl. La tua casa è bellissima, il tuo albero ha incantato l'imbrattatele; il tuo sorriso f&u; il fois gras.. me! ;)) Forza e coraggio: 365 giorni ci aspettano tutti belli e nuovi, a noi riempirli. E che nessuno guasti le nostre giornate neh?!?
@Semalutia
se questo post è anche un po' tuo, il doppio degli abbracci
@Maurizio
Chissà quante volte, da medico, si sarai trovato immerso nel dolore di una tragedia. Il medico che ha assistito Antonio, sua moglie e una delle volontarie della CRI ci raccontavano che non sempre è automatico affezionarsi agli ammalati, guai se lo fosse sempre.. con Antonio è stato semplice e naturale. Ecco perchè oggi tutti noi siamo così affranti
@Wilma
più cresco più mi convinco che ci sia un piano per ognuno di noi e che si realizzi anche passando attraverso tragedie come quella di Antonio e Lucia
Volevo mandarti gli auguri per il nuovo anno. Ho pensato di non farlo più e poi, in nome della vita e della morte, ho capito che sì, gli auguri dovevo farteli e insieme a te anche alle persone care che piangono e a quelle che non ci sono più. Gli auguri per un tempo vissuto e non più da vivere che aprono e chiudono spazi e tempi. Auguri Minu, e ti bacio, e ti abbraccio.
Ecco ... mi ha fatto piangere ...
Grazie per gli auguri per un buon 2010, che ricambio di cuore, con un pensiero speciale a Lucia ed Antonio e a tutti quelli che affrontano questa dura battaglia.
@Red
Purtroppo tu sai quanto sia difficile accudire chi da anni vive di cure ospedaliere. Ti abbraccio forte, con la stima e l'affetto di sempre. Giurami/ci che non lasciamo passare gennaio e ci concediamo una bella cenetta a quattro, con la solita allegria che ci accompagna quando stiamo insieme
@Luz
Grazie. Spero che i figli di Antonio e Lucia passino di qui per leggere i vs commenti. Commozione che si va a sommare a quella delle persone che in questi giorni si sono avvicendate al capezzale del loro papà e che hanno accarezzato i loro volti. Monteamaro si chiedeva qualche giorno fa che senso ha il nostro passaggio in questa vita, gli avevo risposto che a mio parere siamo destinati ad essere testimoni di memoria.
... senza parole, solo lacrime di tutto. ho la sensazione di aver perso una persona cara ...
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